Appello per un riconoscimento ufficiale dei crimini fascisti durante l’invasione della Jugoslavia da parte dell’esercito italiano
Di Sconosciuto – Martyr's path to freedom (Mučeniška pot k svobodi), Ljubljana, 1946, CC BY-SA 3.0, Collegamento
Presidenza della Repubblica
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Senato della Repubblica
Camera dei Deputati
Ministero della Difesa
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
APPELLO
ALLE ISTITUZIONI PER UN RICONOSCIMENTO UFFICIALE DEI CRIMINI FASCISTI IN
OCCASIONE DELL’OTTANTESIMO ANNIVERSARIO DELL’INVASIONE DELLA
JUGOSLAVIA DA PARTE DELL’ESERCITO ITALIANO
Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dell’invasione della Jugoslavia da parte dell’esercito italiano, avvenuta il 6 aprile 1941. Durante l’occupazione fascista e nazista, e fino alla Liberazione nel 1945, in questo territorio si contano circa un milione di morti. L’Italia fascista ha contribuito indirettamente a queste uccisioni con l’aggressione militare e l’appoggio offerto alle forze collaborazioniste che hanno condotto vere e proprie operazioni di sterminio. Ma anche direttamente con fucilazioni di prigionieri e ostaggi, rappresaglie, rastrellamenti e campi di concentramento, nei quali sono stati internati circa centomila jugoslavi.
Come studiosi di storia contemporanea, esperti del tema e figure professionali impegnate nella conservazione attiva della memoria siamo convinti che nei decenni passati non si sia raggiunta una piena consapevolezza di questi crimini, commessi purtroppo anche in nome dell’Italia. La Repubblica Italiana non ha mai espresso una netta condanna, né una presa di distanza radicale da queste atrocità: non sono stati istituiti giorni commemorativi, né sono state compiute visite di Stato in luoghi della memoria dei crimini fascisti in Jugoslavia.
Chiediamo dunque al Presidente della Repubblica e ai rappresentanti delle principali istituzioni una presa di coscienza di questo dramma storico rimosso. L’ottantesimo anniversario sarebbe l’occasione ideale per farsi carico della responsabilità storica di pratiche criminali che erano il frutto di una logica politica, fascista e nazionalista, che noi oggi fermamente condanniamo, in nome dei valori costituzionali che fondano il patto di cittadinanza democratica. Una dichiarazione pubblica o una visita ufficiale (per esempio al campo di concentramento di Arbe, sull’isola di Rab, dove morirono di fame e di stenti circa 1400 persone, in buona parte donne e bambini) avrebbero un notevole significato simbolico e dimostrerebbero il senso di responsabilità delle nostre istituzioni e il riconoscimento della sofferenza inflitta ai popoli della Slovenia, della Croazia, del Montenegro, della Bosnia ed Erzegovina. Nel solco dei precedenti incontri ufficiali che hanno avuto luogo negli anni passati, dal noto “concerto dei tre presidenti” del 2010 alla visita a Basovizza nel luglio 2020, questa dichiarazione rappresenterebbe un ulteriore passo in avanti sulla strada della riconciliazione europea e di una più ampia comprensione dei processi storici.
FIRME (IN ORDINE ALFABETICO)
- Enrico Acciai, Università di Roma “Tor Vergata”
- Giulia Albanese, Università di Padova
- Marco Albeltaro Università di Torino
- Kornelija Ajlec, Univerza v Ljubljani (UL), Filozofska fakultete (FF), Oddelek za zgodovino / Università di Lubiana, Facoltà di arte e scienze umane, Dipartimento di storia
- Mauro Annoni, presidente Istituto di storia contemporanea di Pesaro
- Gorazd Bajc, Univerza v Mariboru (UM), FF, Oddelek za zgodovino / Università di Maribor, Facoltà di arte e scienze umane, Dipartimento di storia
- Bojan Balkovec, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Stefano Bartolini, Fondazione Valore Lavoro
- Alberto Basciani, Università Roma Tre
- Mateo Bratanić, Università di Zara/Zadar
- Andrea Bellavite, sindaco di Aiello del Friuli
- Barbara Berruti, storica
- Davide Bertok, Mondo Senza Guerre e Senza Violenza
- Corrado Binel, Istituto Storico della Resistenza in Valle d’Aosta
- Albert Bing, Hrvatski institut za povijest
- Neja Blaj Hribar, Inštitut za novejšo zgodovino, (INZ) Ljubljana / Istituto di storia contemporanea
- Corrado Borsa, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza
- Maja Božič, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Luigi Bruti Liberati, Università degli Studi di Milano
- Marco Buttino, storico
- Slavko Burzanović, Università del Montenegro, Podgorica
- Carlo Spartaco Capogreco, Università della Calabria
- Franco Cecotti, vice presidente ANED Trieste
- Lev Centrih, Univerza na Primorskem (UP), Fakulteta za humanistične študije (FHŠ), Oddelek za zgodovino / Università del Litorale, Facoltà di scienze umane, Dipartimento di storia
- Denis Cerkvenik, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Luisa Chiodi, direttrice Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa
- Chiara Colombini, storica
- Davide Conti, storico
- Marco Cuzzi, Università degli studi di Milano
- Dragica Čeč, Znanstveno raziskovalno središče (ZRS) Koper, Inštitut za zgodovinske študije
/ Centro di ricerche scientifiche Capodistria, Istituto di studi storici
- Zdenko Čepič, INZ, Ljubljana
- Štefan Čok, Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi, Trieste
- Giovanni De Luna, storico
- Anna Di Gianantonio, presidente ANPI Gorizia
- Costantino Di Sante, Istituto Storico Provinciale del Movimento di Liberazione di Ascoli Piceno
- Matteo Dominioni, storico
- Walter Falgio, Istituto sardo per la storia dell’antifascismo e della società contemporanea
- Mitja Ferenc, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Francesco Filippi, storico
- Marcello Flores, storico
- Filippo Focardi, Università di Padova
- Giovanni Focardi, Università di Padova
- Paolo Fonzi, Università del Piemonte Orientale
- Luigi Ganapini, storico
- Gigi Garelli, Istituto Storico della Resistenza di Cuneo
- Jure Gašparič, INZ, Ljubljana
- Fabio Giomi, Collège de France, Parigi
- Andrea Giuseppini, Associazione Topografia per la Storia
- Tilen Glavina, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Eric Gobetti, storico
- Federico Goddi, Università di Pisa
- Carlo Greppi, Istituto nazionale Ferruccio Parri
- Jurij Hadalin, INZ, Ljubljana
- Isabella Insolvibile, Istituto nazionale Ferruccio Parri
- Aleksandra Ivić, promotrice della storia e della letteratura jugoslava
- Aleksandar Jakir, Sveučilište u Splitu / Università di Spalato
- Branimir Janković, Università di Zagabria
- Zdravka Jelaska Marijan, Hrvatski institut za povijest
- Milica Kacin Wohinz, INZ, Ljubljana
- Aleksej Kalc, Znanstveno raziskovalni center Slovenske akademija znanosti in umetnosti (ZRC SAZU) / Centro di ricerche scientifiche della Accademia slovena delle scienze e delle arti
- Dušan Kalc, giornalista e vicepresidente provinciale ANPI di Trieste
- Tjaša Konovšek, INZ, Ljubljana
- Marco Labbate, Università di Urbino, vicedirettore Istituto di storia contemporanea di Pesaro
- Urška Lampe, Università Ca’ Foscari di Venezia
- Giuseppe Lorentini, Centro di documentazione del campo di concentramento fascista di Casoli
- Maja Lukanc, INZ, Ljubljana
- Oto Luthar, ZRC SAZU
- Simone Malavolti, Associazione pAssaggi di Storia
- Giuseppe Manias, Biblioteca Gramsciana di Ales
- Branko Marušič, ZRC SAZU
- Laura Marzi, Sindaco del Comune di Muggia
- Peter Mikša, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Franko Mirošević, povijesničar/storico
- Ivo Mišur, povijesničar/storico
- Gašper Mithans, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Dušan Mlacović, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Boris Mlakar, INZ, Ljubljana
- Dušan Nećak, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Simone Neri Serneri, Università di Firenze
- Nadia Olivieri, Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea
- Oskar Opassi, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Mila Orlić, Università di Fiume-Rijeka
- Amedeo Osti Guerrazzi, storico
- Cesare Panizza, Università di Verona
- Tomaž Pavlin, Zgodovinsko društvo Ljubljana / Società storica di Lubiana
- Santo Peli, Università di Padova
- Egon Pelikan, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Tea Perinčić, Pomorski i povijesni muzej Hrvatskog primorja Rijeka / Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato Fiume
- Hrvoje Petrić, povijesničar/storico
- Stefano Petrungaro, Università Ca’ Foscari di Venezia
- Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri
- Niccolò Pianciola, Nazarbayev University
- Jože Pirjevec, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije, Centro di ricerche scientifiche di Capodistria
- Milovan Pisarri, Centre for Public History di Belgrado
- Armando Pitassio, Università degli studi di Perugia
- Carla Poncina, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Vicenza
- Martin Premk, Vojaški muzej Slovenske vojske / Museo militare dell’Esercito sloveno
- Jure Ramšak, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Mateja Ratej, ZRC SAZU
- Meta Remec, INZ, Ljubljana
- Božo Repe, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Mateja Režek, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Luciana Rocchi, Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea-ISGREC
- Giorgio Rochat, Storico
- Davide Rodogno, Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra
- Drago Roksandić, Sveučilište u Zagrebu
- Francesca Rolandi, Istituto e Archivio Masaryk dell’Accademia delle scienze della Repubblica Ceca
- Toni Rovatti, Università di Bologna
- Vida Rožac Darovec, ZRS Koper, Inštitut za zgodovinske študije
- Paolo Rumiz, scrittore
- Sabine Rutar, Institute for East and Southeast European Studies, Regensburg
- Karlo Ruzicic-Kessler, Libera Università di Bolzano
- Giacomo Scotti, scrittore
- Irena Selišnik, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Livio Isaak Sirovich, ricercatore
- Catia Sonetti, Direttrice Istoreco di Livorno
- Carlo Spagnolo, Università di Bari
- Stojan Spetič, Senatore X legislatura
- Matteo Stefanori, Università della Tuscia
- Urška Strle, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Barbara Šatej, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Kaja Širok, UL, FF, Oddelek za sociologijo
- Viljenka Šnuderl Škorjanec, Gimnazija Bežigrad, Ljubljana / Liceo Bežigrad, Ljubljana
- Marko Štepec, Muzej novejše zgodovine Slovenije /Museo di storia contemporanea della Slovenia
- Nevenka Troha, Istituto per la storia contemporanea di Lubiana / INZ, Ljubljana
- Fabio Vallon, presidente ANPI – VZPI Trieste
- Marta Verginella, Università di Lubiana
- Anna Maria Vinci, storica
- Blaž Vurnik, Mestni muzej Ljubljana / Museo della città di Lubiana
- Marko Zajc, INZ, Ljubljana
- Andrea Zannini, Università di Udine
- Žiga Zwitter, UL, FF, Oddelek za zgodovino
- Salvator Žitko, Zgodovinsko društvo za južno Primorsko / Società storica per il
Litorale
ENTI:
-Istituto Nazionale Ferruccio Parri (Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea – 65 enti associati)
-Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa
-Pomorski i povijesni muzej Hrvatskog primorja Rijeka / Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato, Fiume
-Znanstveno raziskovalni center Slovenske akademija znanosti in umetnosti / Centro di ricerche scientifiche della Accademia slovena delle scienze e delle arti
-Znanstveno raziskovalno središče (ZRS) Koper, Inštitut za zgodovinske študije / Centro di ricerche scientifiche Capodistria, Istituto di studi storici
-Zgodovinsko društvo Ljubljana / Società degli storici di Lubiana
-Zgodovinsko društvo za južno Primorsko / Società degli storici del Litorale
-Istoreco – Reggio Emilia
-Associazione culturale “Tina Modotti” – ODV (Trieste)
-Centro studi movimenti di Parma
-Archivi della Resistenza
-Istituto Di Storia Contemporanea Pier Amato Perretta (Como)
-Casa della Memoria di Brescia
Condivido senza remore questa richiesta e mi associo. Gianni Ferdani coordinatore associazione Politico Culturale Progetto Pontedera
Condivido e sottoscrivo l’appello. Nell’80° dell’invasione della Jugoslavia da parte dell’esercito italiano e nel centenario dell’avvio della politica fascista di aggressione e di discriminazione e persecuzione razziste contro i popoli slavi, si riconosca da parte della Repubblica italiana la responsabilità della politica razzista e dei crimini di guerra del regime fascista.
Giuseppe Natale, storico e presidente della sezione A.N.P.I. Crescenzago di Milano.
giusnatale43@gmail.com
condivido in toto l’appello.
Dante Bedini
ex insegnante di storia
Mi sembra un’iniziativa fondamentale: solo riconoscere fino in fondo tutto quello che è accaduto permette di aprire davvero nuove pagine e costruire pace e cooperazione. La diffondo tra tutti i miei contatti.
È ancora possibile firmare l’appello, anche da semplice giornalista da sempre tesserata ANPI?
L’appello è già stato mandato alle istituzioni, ma registriamo comunque la sua adesione.
E’ancora possibile firmare l’appello? Lo condivido pienamente.
Maurizio Fariello Sindaco di Mathi (TO), iscritto all’ANPI
Già trasmesso alle istituzioni, ma annotiamo sua adesione.
Aderisco
Riccardo Infantino
Docente di scuola superiore
Cittadino antifascista
Aderisco all’appello
Anche se con colpevole ritardo, sarebbe ora di fare giustizia dei crimini commessi e denunciare le responsabilità degli stessi, anche a livello di istituzioni, con le omissioni colpevoli post-belliche, e cancellare definitivamente il falso mito degli “italiani brava gente”.
Condivido appieno l’iniziativa.
Sono d’accordo, quindi sottoscrivo. Sarà opportuno proseguire su questa strada non limitandosi a riconoscere i danni prodotti ad altri, ma riconoscendo la continuazione delle attività parafasciste in corso in Italia, magari appoggiate da partiti democraticamente eletti. Che dei partiti inneggino al “prima gli italiani” o che contengano nel proprio slogan il nome del leader, come se un partito non fosse l’espressione di un’idea civile ma la promozione di un titolare, mi sembra mantenere l’ambiguità postbellica a distanza di ottant’anni, con gravi pericoli per la democrazia.
È un obbligo storico e morale ripristinare e salvaguardare la lunga storia che attravera nei secoli il confine orientale e contrastare le nuove vulgate negazioniste e nostalgiche.
Consiglio la lettura del libro “E ALLORA LE FOIBE” di Gobetti, a titolo esemplificativo.
Boris Bellone ANPPIA TORINO ass.ne naz.le PERSEGUITATI POLITICI italiani ANTIFASCISTI.
Viva l esercito di liberazione jugoslavo al comando di Tito!
Sono d’accordo perché la storia deve essere figlia della verità dei fatti accaduti altrimenti è solo opinione di parte.
Non giova ad uno stato democratico neppure la mancata ricerca di colpe passate meglio coperte da un silenzio ancor più colpevole
Il nemico è in casa “nostra”, disse tra l’altro la nascente Lega Spartaco in Germania (1914)
dalla parte della RESISTENZA:
albanese, ellenica, eritrea, etiope, jugoslava,libia,somala,
CONTRO le infamie delle armate fasciste/savoia…
Aderisco con profonda convinzione
Credo fermamente a questo appello che ci fa capire profondamente ciò che poi avverrà co.me conseguenza :
le cosiddette foibe.
Mi unisco casella roberto
Tesserato Anpi a celle ligure sez f.lli Figucci
Circolo granma italiacuba di celle ligure
Sottoscrivo questo appello che trovo giusto sia dal punto di vista storico che morale verso quelle popolazioni che hanno subito la violenza fascista
Vorrei firmare l’appello ma non so come fare.
Marco Sironi (Consigliere Comunale di Seriate – Bg)
Gentilissimo,
l’appello è già stato trasmesso alle istituzioni, ma teniamo comunque conto della sua adesione, di cui la ringraziamo.
GIUSTO APPELLO DEGLI STORICI, CRIMINI ITALIANI IN JUGOSLAVIA VANNO CONDANNATI
Rifondazione Comunista condivide l’appello degli storici rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’invasione della Jugoslavia. E’ molto grave che l’Italia non abbia condannato i crimini di guerra che per responsabilità della casa Savoia e del fascismo furono commessi in Jugoslavia soprattutto dopo che sciaguratamente è stata istituita una giornata del ricordo alquanto unilaterale.
Sarebbe auspicabile una dichiarazione ufficiale del Presidente della Repubblica e degli altri vertici istituzionali, le due camere dovrebbero almeno votare una risoluzione.
L’aggressione nazista e fascista alla Jugoslavia causò almeno un milione di vittime con stragi e crimini che sono completamente rimossi dalla coscienza nazionale.
Questa assenza di memoria storica e ricostruzioni revisionistiche del periodo ha prodotto un pericoloso atteggiamento di minimizzazione dei crimini fascisti.
I rigurgiti neofascisti si alimentano di questa grave rimozione e di una narrazione che finisce per rilegittimare persino le SS in film prodotti e trasmessi dalla RAI.
Nel mentre fiction come Red Land sono state trasmesse dalla tv pubblica un documentario della BBC The Fascist Legacy è sepolto negli archivi RAI.
Sarebbe un’ottima cosa se la Rai si decidesse a proiettare in prima serata questo documentario che racconta i crimini del fascismo.
Nell’anniversario dell’invasione il Presidente della Repubblica dovrebbe ringraziare l’eroica Resistenza jugoslava che fu l’unica a liberare il proprio paese senza l’intervento degli eserciti alleati.
E andrebbe reso omaggio alle decine di migliaia di partigiani italiani che combatterono in Jugoslavia salvando l’onore del nostro popolo dalla vergogna in cui ci avevano precipitati Mussolini e i Savoia.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista -Sinistra Italiana
sempre e comunque dalla parte dei piu’ deboli e in questo caso delle popolazioni invase!
Aderisco al vostro appello. Enrico Maria Massucci giornalista
Condivido pienamente l’iniziativa e la ritengo utile per una ricostruzione corretta e completa delle tragiche vicende che segnarono il nostro confine orientale.
Condivido e sottoscrivo. Un po’ alla volta, magari tra una decina d’anni anche i manuali di storia per le superiori si degneranno di scrivere qualche riga sulle violenze del regio esercito e sui crimini di guerra italiani in Jugoslavia. Con buona pace di Napolitano e Mattarella
Sono molto d’accordo con l’appello degli storici per una presa di coscienza sui crimini fascisti in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale, sottoscrivo pertanto pienamente l’appello! Grazie, cordiali saluti. Mariangela Zecchini
Mi fa puacere che a 20 anni di distanza dalla mia tesi ci sia arrivato anche il professor pezzino.
Aderisco
Condivido
Aderisco a nome personale e del blog Lager italiani in Jugoslavia 1941/1943 e provvedo a diffondere questo importantissimo appello
Aderisco all’appello nel modo più convinto. I crimini del fascismo e del nazismo nella ex Jugoslavia vanno condannati istituendo un giorno della memoria
vorrei sottoscrivere l’appello, com esi può fare?
Concordo pienamente con l’iniziativa. Dobbiamo far arrivare all’opinione pubblica una corretta e documentata conoscenza dei fatti tragici avvenuti in questa zona martoriata. Non è possibile accettare supinamente le falsitá di una destra che si arroga il diritto di essere la depositaria di una memoria distorta che elimini ogni responsabità (in queste vicende come nella complicitá dell’Italia di allora nella Shoah)di un regime come quello fascista da cui non ha mai preso realmente le distanze.
Il fatto che si renda necessario un appello popolare per esortare le istituzioni italiane a riconoscere le pesanti responsabilità del nostro passato, dimostra già da sé l’importanza di mantenere sempre in vita la memoria storica.
Aderisco completamente sperando che da questo appello si cominci a fare i conti con il ventennio fascista, la sua storia e le sue responsabilità che il nostro paese non ha mai elaborato.
Aderisco all’appello
Aderisco all’appello,
Luca Marin, storico ed archivista
Aderisco all’appello per un riconoscimento ufficiale dei crimini fascisti, lanciato in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’invasione della Jugoslavia da parte dell’esercito italiano (6 aprile 1941).
Una riconoscimento non più procastinabile. Dovuto per giustizia e comprensione di quanto è accaduto durante l’invasione della Yugoslavia.
Aderisco all’appello
Aderisco come educatore,antifascista e tesserato ANPI
Aderisco all’appello che finalmente vede la luce . Era ora.
Come coordinatore politico nazionale di ADESSO movimento politico e come figlio di profugo Giuliano antifascista sfuggito ai nazisti grazie agli amici sloveni come Boris Pahor aderisco con entusiasmo!
Se avessimo fatto i conti con il Nostro Passato, ora saremmo un Paese Migliore!
Firmò a nome dell Anpi Alba-Bra provincia Cuneo.
Da cittadino e antifascista, aderisco all’appello
Luca Finazzi, Milano
Sono un semplice lettore di libri di sotria, socio dell’Istituto Toscano. Aderisco all’appello
Aderisco all’appello, per ristabilire la verità storica, calpestata dalla unilaterale “giornata della memoria”
Appoggio totalmente l’iniziativa e tutte quelle che vanno e andranno nella direzione di smontare la narrazione degli “Italiani brava gente”. Diego Acampora
Finalmente! Grazie!
Sottoscrivo ogni parola.
Più che ragionevole.
GRAZIE! È una richiesta di verità e giustizia
Aderisco all’appello.
Aderisco all’appello
Aderisco a questa importante iniziativa. Natka Badurina, Università degli studi di Udine
Aderisco all’appello
Perché la Storia ha una causa ma anche un effetto.
Sottoscrivo pienamente il vostro appello!
Vincenza Perilli
Aderisco con convinzione e orgoglio all’appello, in quanto storico e docente di scuola superiore.
Aderisco all’appello
Aderisco all’appello.
Aderisco all’appello
Chiedo di poter aderire formalmente all’appello.
Luigi Piccioni
Storico – Università della Calabria
Aderisco all’appello
Paolo Cagna Ninchi
Sergio Roda Università di Torino
storico
Condivido l’appello
Aderisco a questa iniziativa.
Giusta iniziativa
Sottoscrivo e condivido questo appello.
Condivido questo appello.
Aderisco all’appello
Aderisco all’appello.
Aderisco all’appello.
Una vergogna che è stata rimossa colpevolmente!
Condivido pienamente!
Aderisco e sottoscrivo l’appello
Condivido e sottoscrivo questo appello.
Aderisco
Aderisco all’appello! Da docente, educatrice, antifascista. Per una memoria giusta. Patrizia Fazzini
Aderisco all’appello.
Ottima iniziativa. Condivido pienamente. Attenti però a quei compagni di strada che vorrebbero parlare solo di crimini italiani dimenticando con troppa facilità i crimini jugoslavi
aderisco all’appello
laura novati saggista
lauranovati99@gmail.com
Era ora, condivido, e aggiungo che va messa in discussione la legge 92/2004 che è al centro di questa mistificazione storica. Per cui è stato istituito un apposito “giorno del ricordo” il 10 febbraio come solennità civile nazionale – mentre non ci sono giorni del ricordo per altre vittime ben più numerose e innocenti, quali le vittime jugoslave della violenza fascista, le vittime delle stragi nazifasciste in Italia, le vittime dei bombardamenti angloamericani, ecc.- in cui si tengono discorsi ufficiali celebrativi delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata fino a parlare di “pulizia etnica”(!),in cui vengono dati riconoscimenti e medaglie a persone (loro congiunti) che in gran parte risultano essere state appartenenti alle forze armate dell’Italia fascista sotto il diretto comando tedesco durante la RSI nelle zone del Litorale Adriatico, per cui si finanziano le associazioni degli esuli e soltanto loro, per cui si intitolano vie e piazze col nome “martiri delle foibe”. Tutto il contrario di una ricostruzione storica corretta e completa. La RAI TV trasmetta finalmente il filmato della BBC “Fascist Legacy”(da lei acquistato). E nei Comuni italiani non si intitolino vie e piazze col nome “martiri delle foibe”, nome che a ben vedere non usa nemmeno la legge stessa 92!
Aderisco anche io all’appello.
Aderisco all’appello.
Sottoscrivo.
Aderisco a questo appello importante per la trasparenza storica contro ogni revisionismo.
aderisco all’appello
Condivido pienamente i contenuti dell’appello e lo sottoscrivo.
Una iniziativa fuori tempo massimo, ma fondamentale. Magari da associare alla giornata sulle foibe… Ritengo altresì una indispensabile condanna post mortem, di tutti gli alti ufficiali responsabili di quei crimini. Pure nel resto dei Balcani, ed in Africa….
Aderisco all’appello.
Piero Lucat
Istituto storico della Resistenza e della Società cobtemporanea in Valle d’Aosta
La sezione ANED di Verona ‘gino Spiazzi’ aderisce convintamente all’appello. Condividiamo e sottoscriviamo.
Per ANED Verona
la Vicepresidente
Tiziana Valpiana
Era ora per questa iniziativa che reputo fondamentale per aprire le menti alla storia.
Aderisco con convinzione all’appello
Aderisco all’appello e auspico che sia replicato per tutti i paesi aggrediti e vessati dal fascismo e dai governi precedenti.
Aderisco all’appello
Aderisco, già docente di storia
“La distruzione del passato, o meglio la distruzione dei meccanismi sociali che connettono l’esperienza dei contemporanei a quella delle generazioni precedenti, è uno dei fenomeni più tipici e insieme più strani degli ultimi anni del novecento. La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze alla fine del secolo è cresciuta in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il passato storico del tempo in cui essi vivono. Questo fa sì che gli storici, il cui compito è di ricordare ciò che gli altri dimenticano, siano più essenziali alla fine del secondo millennio di quanto lo siano mai stati prima. Ma proprio per questo devono essere più che semplici cronisti e compilatori di memorie, sebbene anche questa sia la loro necessaria funzione”.
Eric Hobsbawm,
Il secolo breve (Rizzoli 1995).
Trovo queste affermazioni di un grande maestro più che mai attuali. Come non firmare?
Finora è stato gioco facile strumentalizzare il dramma delle foibe facendo finta che fossero fatti accaduti senza ragioni… Riprendiamo a studiare (e diffondere) la realtà storica!
Aderisco all’appello mai piu’ negazione della storia, in particolare riguardo a questo tragico e reale crimine
Aderisco assolutamente. Era ora!
Aderisco all’appello, approfittando per ricordare i crimini fascisti in tutte le invasioni, comprese quelle coloniali svoltesi anche negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale.
Libia, Eritrea, Somalia, Etiopia sono state teatro di violenze, massacri, pulizie etniche.
Studiamo e divulghiamo le verita storiche, sfatiamo una volta per tutte il mito assolutorio e privo di fondamento, di “italiani brava gente”.
Condivido pienamente
Da docente di lettere, laureata in storia contemporanea con una tesi sul confine orientale dopo la seconda guerra mondiale, e da cittadina, ringraziando i promotori e i firmatari, esprimo il
mio desiderio di aderire all’iniziativa.
Aderisco all’appello nella speranza che si facciano davvero i conti con il ventennio fascista e le sue responsabilità, mai elaborate dall’Italia. E’ necessario salvaguardare la memoria storica.
L’avessi saputo in tempo avrei firmato volentieri questa petizione.
Condivido e aderisco.
Mi associo in pieno all’ appello
Condivido convintamente l’iniziativa. Che si possa finalmente fare piena luce sui crimini fascisti italiani. Crimini con cui non si è mai fatto i conti e criminali che non hanno mai pagato le cui idee e i cui fatti continuano a dominare nel nostro paese.
Aderisco pienamente e con convinzione
Lorenzo Martello
Insegnante di storia
Aderisco all’appello.
Aderisco all’appello con convinzione.
Iniziativa assolutamente lodevole, sarebbe ora di impararare dalla storia
Aderisco
Condivido l’appello e aderisco.
Aderisco all’appello
Come per l’armadio della vergogna.
E intanto girava la storia degli italiani brava gente
Aderisco molto volentieri
Aderisco all’appello.
Condivido l’iniziativa e aderisco
Condivido e aderisco
Condivido totalmente ed aderisco senza remore. Come già ben dimostrato dallo storico Angelo Del Boca, deve essere negata la definizione di “Italiani brava gente” ed affermata la realtà storica.
Andrea Curtetti pensionato, antifascista (Torino)
Condivido pienamente ed aderisco senza remore. Come già dimostrato dallo storico Angelo Del Boca, è indispensabile negare la definizione di “Italiani brava gente” ed affermare e far conoscere la realtà dei fatti.
Andrea Curtetti pensionato, antifascista (Torino)
Aderisco assolutamente a questo appello!!
Aderisco e riprendo sul mio blog
Daniele Barbieri (Imola)
Mi sembra importante fare chiarezza su questo periodo
Concordo con l’appello.
Aderisco all’appello
Aderisco con convinzione! Nato e cresciuto e diventato adulto in Bosnia da genitori Croati; più della metà della mia vita ho visuto in Italia. Da semplice curioso ho studiato la storia del novecento su entrambe le sponde dell’Adriatico.
Per una storia plurale, fatta di inclusione di storie.
Elisabeth Donatello, storica,ass. en Madrid otra Italia
Condivido e sottoscrivo.
Condivido e promuovo l’appello. Mi auguro inoltre che, come a Berlino nella ex sede della Gestapo vi è una “Topografia del Terrore” sui crimini commessi dalla Wehrmacht, si dia vita anche in Italia ad una analoga “Topografia del terrore” sui crimini commessi in Jugoslavia come in altri paesi europei e nelle colonie da parte del nostro esercito.
Gianmaria Ottolini. Segretario della Associazione Casa della Resistenza (Verbania)
Condivido l’appello perché ho sentito con le mie orecchie i racconti dei reduci italiani che ricordavano le crudeltà delle truppe italiane in Jugoslavia
Antonino Drago
Università di Napoli Federico II
I crimini sono crimini senza distinzione di colore
aderisco con convinzione,
Condivido e aderisco
Condivido in toto la petizione
Condivido e aderisco all’appello.
Con colpevole ritardo (anche mio!) aderisco all’appello, giustissimo!
Condivido e aderisco alla petizione
Aderisco all’appello.
Amalia Martini
Concordo e aderisco all’appello. C’è un grande bisogno di chiarezza su questa faase della nostra storia
a questo proposito, abbiamo inviato all’ ANPI della Valle d’ Aosta un appello perchè il 25 Aprile si faccia memoria dei crimnini fascisti in jugoslavia, come promosso dla Presidente nazionale ANPI, Gianfranco pagliarulo, sulla necessità di chiedere perdono.
Guido Aiazzi, Massimo Cappelli, Giuseppe Ceravolo, Marinella Governale, Francesco Lucat, Valter Manazzale
Anche il Presidente della Repubblica dovrebbe, a nome di tutto il popolo italiano, visitare i luoghi dei massacri dei civili jugoslavi e chiedere pubblicamente perdono
Concordo ed aderisco alla petizione
Sottoscrivo,se ancora possibile, quest’appello per la verità storica e condivisa……
Sottoscrivo e aderisco
Aderisco. Claudio Borio, Università di Torino
Aderisco senza esitazione!
Elisa Santalena
Université Grenoble Alpes (Francia)
Aderisco al giustissimo appello.
Francesca Murtas
Giustissimo appello condivido e aderisco per amore della verità storica anche a nome di ANPI PINETO
Aderisco all’appello
Mio padre era un ufficiale del Regio Esercito inviato in Montenegro. Dopo l’armistizio aderì alla Divisione Partigiana Garibaldi per poi essere catturato ed internato in Germania.
Aderisco senza esitazione a questo appello e ritengo una vergogna che a distanza di oltre 80 anni la nostra nazione non abbia il coraggio di riconoscere le proprie responsabilità e guardare oltre piuttosto che difendere posizioni indifendibili.
Aderisco con convinzione. grazie.
Aderisco pienamente, senza se e senza ma, ma questo appello è in ritardo di 70 anni almeno
Condivido e sottoscrivo l’appello per il riconoscimento dei crimini di guerra compiuti dall’esercito italiano e dalle milizie fasciste durante l’occupazione di parte della ex Jugoslavia.
Aderisco pienamente all’appello. Doveroso, riportare la Storia al giusto posto.
Condivido l’appello.
Aderisco