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Federico Chabod e il "consenso" degli intellettuali. Un itinerario tra fascismo e dopoguerra di Simon Levis Sullam pubblicato su Italia Contemporanea n. 292 , aprile 2020
L’articolo ripercorre alcuni principali aspetti dell’itinerario dello storico Federico Chabod trafascismo e dopoguerra. Se nel 1943-45 egli militò nella Resistenza, dai primi anni Trenta finoai primi anni della Seconda guerra mondiale Chabod fu interno alle istituzioni universitarie,scientifiche e culturali del fascismo, in sedi di primaria importanza e in stretti rapporticon Gioacchino Volpe e Giovanni Gentile. Fin dai suoi scritti giovanili su Machiavelli lo storicomostrò la propria apertura verso una soluzione di Stato forte a guida autoritaria e più tardiapprovò la politica estera del regime, cedendo talora alla retorica nazionalista e imperialistadel periodo. Chabod si mostrò inoltre attivo funzionario della burocrazia universitaria eculturale del fascismo mentre, in sede di giudizio storico sul ventennio, riconobbe tra i primil’esistenza di un consenso al regime fascista.
L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Federico Chabod e il "consenso" degli intellettuali. Un itinerario tra fascismo e dopoguerra