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Deportati a Dachau. Un caso studio di (in)giustizia ordinaria nell’Abruzzo del secondo dopoguerra di Giulio Mario Salzano pubblicato su Italia Contemporanea n. 294 , dicembre 2020

Alla luce dei recenti studi sulla giustizia di transizione, il saggio richiama l’attenzione sugli aspetti controversi di un procedimento giudiziario per collaborazionismo istruito presso la Corte d’Appello dell’Aquila nell’autunno 1945. La ricerca, condotta su fonti archivistiche inedite, ricostruisce gli avvenimenti che determinarono la deportazione di 383 detenuti e nove civili dal carcere di Sulmona al Konzentrationslager di Dachau. L’analisi della vicenda processuale consente di collocare il caso abruzzese, del quale la memoria pubblica non conserva alcuna traccia, nel più ampio dibattito storiografico che ha indicato i limiti e le contraddizioni della legislazione speciale per l’epurazione e la punizione dei crimini fascisti. Lo scavo archivistico ha permesso inoltre di approfondire alcuni aspetti cruciali relativi alla mancata liberazione, in seguito alla caduta del fascismo, dei detenuti jugoslavi condannati dai tribunali militari di guerra, vittime della doppia deportazione: prima in Italia e, dopo l’8 settembre 1943, nei campi di concentramento nazisti.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Deportati a Dachau. Un caso studio di (in)giustizia ordinaria nell’Abruzzo del secondo dopoguerra


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