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Il Foster Parents’ Plan: l’“invenzione” dell’adozione a distanza e gli esordi dell’attività in Italia di Silvia Cassamagnaghi pubblicato su Italia Contemporanea n. 296 , agosto 2021

Il Foster Parents’ Plan nacque nel 1937, per sostentare i bambini vittime della Guerra civile in Spagna, grazie a un corrispondente di guerra inglese, che ebbe l’idea di creare “legami per-sonali” tra bambini profughi e orfani e i loro benefattori, creando uno dei primissimi esperi-menti di “adozione a distanza”. I “genitori adottivi” sostenevano finanziariamente i piccoli e mantenevano contatti con loro, attraverso lo scambio di lettere. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il Fpp estese i propri aiuti ai bambini di altri paesi e, alla fine del conflitto, si occupò di migliaia di giovani europei in situazioni di indigenza e disagio. Il Plan approdò stabilmente in Italia solo nel 1947 e le sue prime attività furono rivolte ai fanciulli che si tro-vavano ricoverati presso istituti e che avevano subito gravi menomazioni fisiche a causa della guerra. Per poter trattare i casi più urgenti e avere un contatto diretto con la realtà italiana, si cercò da principio il supporto di enti già presenti sul territorio. Tuttavia, a partire dai primis-simi anni Cinquanta, il Plan cominciò a operare con maggiore autonomia, grazie anche alle sue collaudate capacità organizzative.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Il Foster Parents’ Plan: l’“invenzione” dell’adozione a distanza e gli esordi dell’attività in Italia


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