Abstracts della rivista
L'Opera nazionale dopolavoro fascista e la NS-Germeinschaft Kraft durch Freude di Daniela Liebscher pubblicato su Italia Contemporanea n. 211 , giugno 1998
Quando, nel 1933, il regime nazista fondò l’organizzazione del tempo libero NS-Gemeinschaft Kraft durch Freude (KdF), l’Opera nazionale dopolavoro (Ond) fascista esisteva già da otto anni. I nazionalsocialisti si riferirono direttamente all’organizzazione italiana copiandone persino la struttura amministrativa. Non solo la KdF e l’Ond si assomigliavano in quanto organizzazioni del consenso nei rispettivi regimi, ma il loro studio consente di verificare quanto e come la ricezione del fascismo nella Repubblica di Weimar agevolò la presa di potere da parte del nazionalsocialismo, contribuendo alla creazione di organizzazioni nazionalsocialiste. Subito dopo la fondazione della KdF, anche a causa delle particolari condizioni della politica estera, l’Ond venne considerata come una fastidiosa concorrente (1934-1935). Alla fine della guerra d’Abissinia, però, si avviò fra le due strutture una collaborazione, che venne confermata ufficialmente nel 1937 tramite un accordo tra i leader delle maggiori organizzazioni dei lavoratori, Robert Ley della Deutsche Arbeitsfront (Fronte tedesco del lavoro) e Tullio Cianetti della Confederazione fascista dei lavoratori dell’industria. In questo saggio viene fornito un primo resoconto di questa collaborazione. Dal 1937 al 1939, un vasto "scambio-operai" coinvolse funzionari e moltissimi lavoratori in veste di turisti. Nacque così il turismo di massa tedesco in Italia, ma anche l’idea di organizzare la migrazione di migliaia di lavoratori italiani in Germania. Contemporaneamente, l’accordo Ley-Cianetti s’inseriva nel movimento internazionale Gioia e lavoro, fondato e dominato dal Fronte tedesco del lavoro. Insieme ad altri paesi autoritari si cercò di creare una struttura contrapposta al Bureau international du Travail di Ginevra, il quale negli anni venti aveva messo la politica del tempo libero all’ordine del giorno degli stati industrializzati. Lo stretto rapporto tra la politica sociale fascista e quella nazionalsocialista va infine letto nel comune contesto internazionale, caratterizzato dalla politica delle otto ore lavorative e dall’avvio in Europa di nuovi sistemi produttivi di massa accompagnati da un’aggressiva organizzazione scientifica del lavoro, di cui la KdF e l’Ond erano le configurazioni più autoritarie.