Abstracts della rivista
Il Sessantotto e la famiglia. Storia di una comune nella campagna marchigiana 1976-1987 di Sofia Serenelli pubblicato su Italia Contemporanea n. 255 , giugno 2009
Questo articolo rende conto di una ricerca svolta con i metodi della storiografia orale su di una comune di Ancona, fondata nel 1977 da un gruppo di sei persone — ex militanti di un gruppo extraparlamentare e femministe —, che si caratterizzava come un tentativo ideologicamente fondato di superare l’istituzione familiare in un ambiente rurale della regione Marche, dove il ruolo della famiglia è sempre stato egemonico. Attraverso l’analisi delle memorie dei partecipanti, comparate con una serie di letture da loro stessi indicate, l’articolo illustra come quelli che furono i fattori di crisi per molte altre comuni degli anni settanta, in questa comune furono pesantemente influenzati dal contesto socioculturale da cui essa ebbe origine. Per prima cosa, l’autrice indaga nello specifico il progetto ideologico della comune. Sulla base delle ‘memorie conflittuali’, si evidenzia come l’assenza di modelli teorici abbia accresciuto la complessità di questo tentativo di costruire un modello alternativo di famiglia d’impronta culturale marxista e declinato nelle forme di reciprocità interna tipiche di un’‘azienda familiare’ derivante dal vecchio sistema mezzadrile. In secondo luogo, l’autrice esamina come il progetto sia andato via via scivolando verso una sorta di ‘rispecchiamento’ della famiglia mezzadrile tipica della tradizione locale, nei termini vuoi di una ‘convergenza organica’ degli individui nel loro ‘lavoro’ collettivo, vuoi di una condivisione ideologica di forme intime del privato. In conclusione, la nozione di ‘fallimento’ (relativo alle comuni degli anni settanta) viene ripensata alla luce di un’idea diversa di storicità, nonché in relazione a quanto ancora oggi rimane dell’esperienza della comune di Ancona nei rapporti interfamiliari e nei comportamenti sociali attuali di coloro che ad essa parteciparono.