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Un caso eccezionale. L'Internazionale comunista e la 'questione spagnola' 1936-1943 di Josep Puigsech Farràs pubblicato su Italia Contemporanea n. 259 , giugno 2010
La creazione nel luglio del 1936 del Partito socialista unificato della Catalogna (Psuc), frutto dell’unione tra una parte dei socialisti e una parte dei comunisti catalani, trasformò il rapporto dei comunisti spagnoli con la Terza internazionale in un caso unico e anomalo rispetto alla situazione esistente fino a quel momento nel movimento comunista. La presenza, in uno stesso Stato, di due formazioni politiche che si dichiaravano entrambe legittime rappresentanti dell’Internazionale comunista (il Partito comunista di Spagna, Pse, e il partito catalano) metteva in discussione il dogma uno Stato, un partito, stabilito dall’organismo internazionale diretto da Mosca, fin dalla sua fondazione nel 1919. L’ufficializzazione dell’adesione avvenne solo nell’estate del 1939, a guerra civile terminata e con la maggioranza dei dirigenti e dei militanti in esilio. Nel saggio, l’autore ripercorre, sulla scorta di fonti documentarie inedite conservate in archivi spagnoli e russi (RGASPI), l’intero e complicato percorso che vide confrontarsi, in alcuni momenti con estrema asprezza, i due partiti comunisti spagnoli, l’Internazionale con i suoi organi dirigenti e i delegati inviati nella Spagna repubblicana, altri partiti comunisti europei e le due componenti in cui si divise lo stesso partito catalano.
L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Un caso eccezionale. L’Internazionale comunista e la ’questione spagnola’ 1936-1943