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"All’assalto del Monte Bianco armato di uno stuzzicadenti" Ernesto Rossi e la cospirazione antifascista in Italia 1925-1930 di Rodolfo Vittori pubblicato su Italia Contemporanea n. 268-269 , dicembre 2012
Attraverso l’analisi di documenti inediti o sinora poco utilizzati (carte di polizia e corrispondenza clandestina), l’autore ricostruisce l’attività cospirativa antifascista di Ernesto Rossi dal 1925 al 1930, evidenziando il ruolo fondamentale da lui svolto nel promuovere in Italia una rete clandestina che rappresentò la principale forma di opposizione al fascismo in ambito liberaldemocratico e socialista. Col loro immane impegno, i componenti di questa rete (con Rossi, Riccardo Bauer, Nello Traquandi, Umberto Ceva, Ferruccio Parri, solo per citarne alcuni), oltre a riuscire a mettere a punto nell’Italia centrosettentrionale un’articolata distribuzione di stampa clandestina, un valido sistema di scambio di informazioni con gli antifascisti fuorusciti e varie azioni propagandistiche, costituirono l’indispensabile retroterra organizzativo e politico del movimento di Giustizia e libertà, nato a Parigi nel 1929. L’autore fa anche luce sul duplice livello investigativo di cui fu oggetto Rossi da parte degli apparati di polizia del fascismo: quello condotto in forme blande e circoscritte, a partire dalla fine del 1926, dagli organi periferici del ministero dell’Interno e l’altro, attivato in modo totalmente separato dall’Ovra tra settembre e ottobre 1930, che portò all’arresto di Rossi e del gruppo dirigente in Italia di Giustizia e libertà, di cui egli era parte.
L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - "All’assalto del Monte Bianco armato di uno stuzzicadenti" Ernesto Rossi e la cospirazione antifascista in Italia 1925-1930