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Caporetto e il Novecento. Offensivismo e "guerra di posizione" nel pensiero strategico e politico di Fabio Vander pubblicato su Italia Contemporanea n. 268-269 , dicembre 2012

Il saggio contiene una rilettura della battaglia di Caporetto, da un punto di vista originale: quello delle novità strategiche emerse in quell’episodio fondamentale della prima guerra mondiale. Centrale nell’articolo è la figura di Giulio Douhet, che denunciò in occasione di Caporetto proprio il fallimento della strategia offensivista di Cadorna e l’affermarsi invece della "guerra di posizione" come modalità prevalente della guerra novecentesca. La tesi che ormai la guerra era "totale" - non riguardava cioè più solo la "tecnica" militare, ma coinvol- geva integralmente, dal punto di vista materiale e morale, tutte le parti in lotta - è qui ricostruita nel dibattito italiano. Da una parte Douhet, che declinò in termini totalitari, aderendo al fascismo, il motivo dell’indistinto politico-militare; dall’altra Gramsci, che con i concetti di "guerra di posizione" e "cadornismo politico" cercò di trarre dalle novità della prima guerra mondiale, conseguenze politiche capitali, segnatamente in ordine a una "rivoluzione" che non fosse più quella "di movimento" dell’Ottobre bolscevico.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Caporetto e il Novecento. Offensivismo e "guerra di posizione" nel pensiero strategico e politico


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