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Da maggio a maggio. La Dc e l’avvento al potere di Charles De Gaulle nel 1958 di Andrea Argenio pubblicato su Italia Contemporanea n. 270 , marzo 2013

Il saggio ricostruisce l’atteggiamento della Dc di fronte all’ascesa al potere di Charles De Gaulle nel maggio 1958 proprio in coincidenza con le elezioni politiche che portarono Amintore Fanfani alla Presidenza del Consiglio. Di fronte ai pericoli corsi dalla democrazia francese, la classe dirigente democristiana rinnovò la convinzione che solo una vittoria del partito cattolico avrebbe potuto fungere da deriva contro i pericoli di ingovernabilità. La stagione d’incubazione del centro-sinistra si sovrappose temporalmente al periodo nel quale l’ex generale modificò sensibilmente il quadro costituzionale provocando un notevole interesse per le vicende francesi; l’attenzione al gollismo divenne, anche in seno alla Democrazia cristiana (Dc), una delle pietre di paragone tra le situazioni dei due paesi e un’opzione eventuale per combattere l’apertura a sinistra. All’interno del partito cattolico esisteva anche la sensibilità di un politico sui generis come Giorgio La Pira che, nella sua qualità di sindaco di Firenze e da sempre attento alle vicende mediterranee, vide in De Gaulle l’uomo che avrebbe potuto risolvere il problema della decolonizzazione dell’Algeria.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Da maggio a maggio. La Dc e l’avvento al potere di Charles De Gaulle nel 1958


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