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Nazionalfascismo, cattolicesimo e questione romana in Alfredo Rocco Dalla Grande guerra ai Patti lateranensi di Saverio Battente pubblicato su Italia Contemporanea n. 273 , dicembre 2013

Fin dai suoi esordi il nazionalismo italiano sentì l’esigenza di confrontarsi e definirsi rispetto alla questione cattolica. Il movimento fondato da Corradini, candidandosi alla guida della nazione nel processo di costruzione dello Stato nazionale, in alternativa al modello giolittiano, incrociò da subito il suo percorso con quello del clericalismo. Si trattò di un rapporto complesso, fatto di comuni obbiettivi, ma anche di sensibili differenze, nella reciproca ricerca di egemonia. Per questo, fin dal suo avvicinamento al nazionalismo, Alfredo Rocco pose come questione essenziale tra le altre quella di una corretta impostazione e ridefinizione delle relazioni con il mondo cattolico. L’impostazione suggerita da Rocco finì per essere la bussola anche del regime fascista, sebbene non senza ambiguità e divisioni al proprio interno, nel momento in cui anche Mussolini comprese l’ineludibilità di un dialogo con il Vaticano, per tentare di sedimentare la rivoluzione fascista.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Nazionalfascismo, cattolicesimo e questione romana in Alfredo Rocco Dalla Grande guerra ai Patti lateranensi


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