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MOSTRA DOCUMENTARIA

« Dalle leggi “razziali” allo sterminio degli ebrei (1938-1945) — Il caso della Provincia d’Aosta »

L’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta / Institut d’histoire de la Résistance et de la société contemporaine en Vallée d’Aoste, d’intesa con la Sovraintendenza agli studi e la Biblioteca regionale «Bruno Salvadori», espone nel Foyer della Biblioteca (2, rue du Lépreux, Aosta) la mostra documentaria Dalle leggi “razziali” allo sterminio degli ebrei (1938-1945) — Il caso della Provincia d’Aosta, curata dal prof. Paolo Momigliano Levi.

La mostra è visitabile da martedì pomeriggio 30 ottobre a sabato 17 novembre 2018 compreso, secondo gli orari di Biblioteca.

Le classi che volessero iscriversi per una visita sono pregate di scrivere a resvalleehis@libero.it, o telefonare al numero 0165 / 40.846.

Inoltre, venerdì 16 novembre 2018 alle ore 17h30 presso la sala di Biblioteca regionale (g.c.) in Aosta, vi sarà un incontro con il curatore dedicato al tema e rivolto ai cittadini e studenti.

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Con l’emanazione delle leggi antiebraiche del 1938, il re Vittorio Emanuele e il Capo del Governo, Benito Mussolini, cancellano quanto il re Carlo Alberto, con lo Statuto, 90 anni prima, aveva stabilito per favorire l’emancipazione degli ebrei.

Le leggi del 1938 costringono la minoranza ebraica,che da secoli vive in Italia, a vivere in una sorta di ghetto invisibile perché, dalla scuola al lavoro, la isolano dal contesto sociale, culturale economico che gli ebrei, cittadini italiani di religione ebraica, avevano contribuito a sviluppare.

Le leggi razziste, approvate e applicate con incredibile velocità, suggellano l’alleanza dell’Italia fascista con la Germania nazista, proprio alla vigilia dell’inizio del secondo conflitto mondiale. Per questo, rispondono più a motivi di politica estera, che a motivi di politica interna.

L’andamento disastroso della guerra induce lo stesso Gran Consiglio del fascismo a votare la destituzione del “duce”, che di lì a due mesi sarà, però, posto da nazisti, che hanno occupato l’Italia, alla guida della Repubblica sociale italiana.

Se sino a quel momento gli ebrei, a causa delle leggi razziste, avevano subito l’estraniazione dal contesto sociale, ora sono ufficialmente considerati “nemici” e come tali da arrestare e deportare. I loro beni sono confiscati.

Auschwitz simboleggia drammaticamente l’escalation della violenza nei confronti degli ebre (e di altre minoranze).

Gli aspetti di questa vicenda storica sono, nella mostra, ripercorsi alla luce di documenti dell’epoca, che provano come essa abbia avuto notevoli ripercussioni anche nell’allora Provincia d’Aosta. Qui giunsero alla fine del 1941, 200 ebrei slavi, sottratti dai soldati italiani nelle zone d’occupazione alla furia nazista.

Cento vissero come internati liberi a Saint-Vincent e quasi tutti si salvarono; come si salvarono numerosi ebrei italiani che avevano trovato rifugio e ospitalità nelle baite e in qualche canonica.

La mostra è corredata da una introduzione, che traccia il contesto storico in cui si collocano gli avvenimenti, e da saggi storici.

L’esposizione, organizzata dall’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta / Institut d’histoire de la Résistance et de la société contemporaine en Vallée d’Aoste, è stata curata da Paolo Momigliano Levi.