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A come Srebrenica

Venerdì 12 aprile p.v alle ore 15,00 a Bologna, presso la Sala Fanti dell’Assemblea Legislativa E-R. in Via A.Moro, 52, si svolgerà lo spettacolo teatrale

A come Srebrenica

nell’ambito del progetto BALCANI D’EUROPA. Lo specchio di noi di Roberta Biagiarelli .

L’evento  si colloca nell’ambito della preparazione del Viaggio della Memoria 2019 in Bosnia-Erzegovina degli studenti e dei docenti delle Scuole Guinizzelli, Irnerio e Laura Bassi, come da progetto presentato dalla referente, prof.ssa Valeria Mannelli ed approvato con la partnership dell’Istituto Parri per il 2019, ma è aperto a quanti siano interessati ai temi trattati.

Roberta Biagiarelli, regista e autrice della pièce,ha debuttato 20 anni fa proprio con un monologo su Srebrenica replicato poi tantissime volte in Italia e all’estero.
Questo spettacolo in particolare ha la sua ispirazione nel libro fondamentale di Luca Rastello ” La guerra in casa” e racconta ancora oggi il nostro presente italiano ed europeo.

A come SREBRENICA
di e con Roberta Biagiarelli

12 aprile 2019 ore 15.00

Sala Fanti
Palazzo Assemblea Legislativa
Regione Emilia Romagna
Via Aldo Moro, n.50
Bologna

Parteciperanno gli studenti vincitori del Bando Viaggi della Memoria
“C’era una volta un Paese… la ex Juoslavia”
Ingresso libero fino a esaurimento posti

Intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo-bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio, giorno in cui i serbo-bosniaci entrano in città. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi, un massacro di novemila persone.
Dopo tanti anni l’impegno professionale di Roberta Biagiarelli persevera nel ricordo di una delle pagine più oscure del Novecento. I gravissimi fronti di guerra aperti oggi nel mondo, con le emergenze umanitarie che causano, inducono a percepire il conflitto dei Balcani – nostri vicini di casa – come risolto e lontano nel tempo, quando tutto invece è ancora aperto e immobile, cristallizzato dentro a un presente fatto di macerie. Un’attrice sola sul palco per più di un’ora diventa narratrice e protagonista di una storia dove la ragione di Stato e gli interessi di politica internazionale hanno giocato con la vita di decine di migliaia di persone. Questo spettacolo-testimonianza ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici. Le parole rischiano di semplificare la complessità di ciò che è accaduto, di offendere il dolore di molti, ma è comunque necessario tentare di dare una voce agli eventi.