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22-25 Novembre 2012

 WINTER SCHOOL 2.0

“ITALIANI BRAVA GENTE?”

Una prospettiva contemporanea per i crimini di guerra italiani in Europa

CORSO DI FORMAZIONE

Moduli di storia e didattica per la conoscenza del patrimonio antifascista

COORDINATORE:Gianni Oliva

COORDINAMENTO SCIENTIFICO: Gianni Oliva, Morena Vannini, Mirco Zanoni

INTRODUZIONE:

Nella acclarata crisi del patrimonio antifascista, e nel confronto storiografico sempre meno in sintonia con il dibattito pubblico su questi temi, la storia della resistenza, dell’antifscismo, più in generale la comprensione dei nodi irrisolti della storia recente italiana a cavallo della guerra sono in debito di strumenti innovativi, approcci coraggiosi, linguaggi al passo con i tempi. In una parola, l’antifascismo come materia di studio civile e storica necessita di innovazione strutturale.

Con questa logica, l’Istituto Cervi, per molto tempo portatore di una narrazione “classica” della Resistenza, sta ricercando da molti anni nuove chiavi intepretative, nuovi spunti di comunicazione e di divulgazione che consentano alla ricerca storiografica più aggiornata di colmare la distanza tra percezione e analisi del fenomeno, al fine di inaugurare una grande narrazione collettiva più corretta, nient’affatto ideologica, ma consapevole dei punti fermi dell’analisi storica.

Il banco di confronto principale è quello della scuola, e più in generale della formazione ai valori e ai fondamenti dell’antifascismo, non più come “religione politica” ma come fenomeno storico che nel nostro Paese ha generato un contesto civile ben preciso: la democrazia, la repubblica, la costituzione.

Su questo terreno, l’Istituto Cervi, in collaborazione con importanti atenei, e avvalendosi della direzione del prof. Gianni Oliva, intende inaugurare una nuova stagione di sperimentazione formativa sull’antifascismo, rivolta agli operatori della formazione come al personale culturale, all’associazionismo e alla cittadinanza consapevole. Nella dichiarata intenzione di rompere schemi narrativi precostituiti, e reinventare una educazione dell’antifascismo al servizio dei cittadini del XXI secolo.

Non è un caso che il primo tema scelto per rinnovare questo patrimonio formativo sia la violenza, elemento ineliminabile nel dibattito pubblico sul “saldo morale” e sul giudizio storico (sempre in divenire) dell’antifascismo. Affrontare di petto la questione, e soporattutto in un’ottica curricolare, attraverso gli strumenti dell’analisi e della comprensione storica rivolta al grande pubblico, e non agli addetti ai lavori: il cinema, la fotografia, la letteratura. Gli strumenti del racconto multimediale che possono rincorrere e raggiungere il pubblico alla ricerca di un nuovo modo di capire le complesse radici storiche della nostra comunità nazionale