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Atlante delle violenze politiche | Un progetto dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri

ATLANTE DELLE VIOLENZE POLITICHE NEL PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA

Un progetto dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri
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Il progetto

Il progetto prevede una ricerca nazionale sulle violenze politiche del primo dopoguerra  italiano (1919-22): la prima fase della ricerca (2021/2023) è stata realizzata nell’ambito di un progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri-Struttura di missione per la valorizzazione degli  anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni, ed è stata sviluppata in collaborazione con Giunta Centrale per gli Studi Storici e Associazione  Italiana di Public History.

Il progetto nasce dall’esigenza di interrogare da una nuova prospettiva una delle fasi più ricercate della storia contemporanea di questo paese, analizzando in dettaglio la violenza politica sviluppatasi in questo fondamentale quadriennio attraverso lo sviluppo e l’uso di strumenti digitali. Si tratta di un progetto ambizioso e molto ampio che però permetterà – una volta completato – di dare risposte significative sulla qualità e la quantità della violenza esercitata dalle diverse forze politiche e sul diverso uso e impatto di questi strumenti da parte di gruppi diversi e in diverse aree del paese, sul numero delle vittime e l’identità dei carnefici.

Trattandosi di un progetto così ampio e che richiede una ricerca di dettaglio di una quantità notevole di fonti e l’interrogazione di una letteratura particolarmente ampia, in questa fase il progetto è incompleto e si limita, nella maggior parte dei casi, a registrare i principali episodi di violenza contro persone o cose sviluppatisi sull’intero territorio nazionale presenti nella documentazione dell’Archivio centrale dello Stato, a partire dal fondo del Ministero dell’Interno, Direzione generale pubblica sicurezza, Divisione Affari generali e riservati (DGPS, AAGGRR), organizzato cronologicamente con criterio tematico. È opportuno quindi consultare la nota tecnica prima di avviare le ricerche, perché, anche rispetto a questa prima definizione della ricerca ci sono alcuni aspetti ancora parzialmente lacunosi.

L’Istituto nazionale Ferruccio Parri intende però proseguire con questo progetto ampliando il numero delle fonti consultate ed arrivando quindi, anche grazie al lavoro di collaborazione che nei prossimi mesi verrà svolto con gli istituti della rete, ad un ulteriore approfondimento della dimensione locale dell’esercizio della violenza e dei suoi esiti.

Nota tecnica

Questo atlante digitale è un lavoro in progress che ha l’obiettivo di mappare le violenze nel primo dopoguerra (1919-22) e rappresenta una prima tappa di un progetto più ampio: al momento della pubblicazione (settembre 2023) la rilevazione va quindi considerata incompleta. Strutturalmente incompleta perché questa fase del progetto era destinata a registrare quasi esclusivamente quei casi di violenza di cui le autorità centrali dello stato erano informate e che esse avevano registrato nelle categorie C1 (ordine pubblico), C2 (movimento sovversivo), E1 (elezioni politiche), E2 (elezioni amministrative) e G1 (associazioni, con particolare riguardo alla documentazione relativa ai “fasci di combattimento”), confrontandole con quanto reperito dalla storiografia più accreditata. Non sono, queste, le uniche fonti disponibili anche solo all’ACS su questi temi, ma sicuramente sono fonti rilevanti, che permettono di considerare non solo le violenze politiche ma anche quelle sociali, non solo le violenze fasciste ma anche quelle attribuibili al magmatico universo delle sinistre dell’epoca. La ricerca quindi andrebbe ampliata ad altre fonti, sia d’archivio che a stampa, e con il riferimento ad una ancora più ampia bibliografia che negli anni è stata prodotta a livello anche locale, oltre che nazionale.

Questo portale si presenta incompleto tuttavia anche rispetto a queste finalità dal momento che la mole di documentazione per le singole provincie si è rivelata più ampia di quanto il lavoro di ricerca sviluppato con i finanziamenti disponibili permette di coprire, ed è quindi in corso un progetto di integrazione del database con i dati affini reperibili in una ricerca sviluppata in questi stessi anni dagli Istituti della rete emiliano-romagnola e che sono visibili nel portale https://originifascismoer.it/ e anche dei dati relativi alla provincia di Rovigo. Inoltre, non è stato possibile completare il censimento per l’anno 1922, anno in cui i casi di violenza aumentano esponenzialmente: l’Istituto nazionale sta cercando ulteriori linee di finanziamento non solo per completare cronologicamente la schedatura, ma anche per ampliare in profondità la ricerca, con l’analisi di altre fonti per questi stessi anni (negli archivi locali, a stampa, ma anche di carattere memorialistico, oltre che con l’analisi di ulteriori fondi dell’ACS), ma anche per svilupparla cronologicamente, proseguendo la ricerca sul biennio successivo 

Ovviamente se chi legge il progetto vorrà arricchirlo con segnalazioni (che verranno scientificamente vagliate), queste indicazioni saranno benvenute e potete scrivere a redazione_insmli@insmli.it o compilare il form sottostante.

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