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“1943-1944. Dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Roma

Di No 2 Army Film & Photographic Unit, Stubbs (Sgt) – http://media.iwm.org.uk/iwm/mediaLib//47/media-47192/large.jpgThis photograph NA 4275 comes from the collections of the Imperial War Museums., Pubblico dominio, Collegamento

5 luglio 2023, ore 16.00 – 19.00
Archivio Storico della Presidenza della Repubblica
Palazzo Sant’Andrea, Via del Quirinale, n.30 – 00187 Roma
Si chiede di confermare la presenza entro il 2 luglio 2023 inviando i propri dati (nome, cognome, luogo e data di nascita) all’indirizzo archivio_storico@quirinale.it

1943-1944. Dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Roma
Ciclo di Seminari organizzati dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica

Scenari italiani 1943
Guerra, Istituzioni, Società, Luoghi, Persone

A proposito dei volumi di Luciano Zani, Silurate! 24 luglio 1943. L’affondamento del postale Santa Lucia (Roma, All Around); Umberto Gentiloni Silveri – Maddalena Carli, Bombardare Roma. Gli Alleati e la «città aperta» 1940-1944 (Bologna, Il Mulino); Patrizia Gabrielli, Se verrà la guerra chi ci salverà? Lo sguardo dei bambini sulla guerra totale (Bologna, Il Mulino); Patrizia Gabrielli, Scenari di guerra, parole di donne. Diari e memorie nell’Italia della seconda guerra mondiale (Bologna, Il Mulino)

Incontro di studio
Introduce Marina Giannetto, Sovrintendente dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica

Intervengono
Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri – Rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea in dialogo con
Patrizia Gabrielli, Professoressa ordinaria di Storia sociale dell’Italia e Storia di Genere trans-nazionale, Università di Siena, Direttrice della rivista “Storia e problemi contemporanei”;
Umberto Gentiloni Silveri, Professore ordinario di Storia Contemporanea, Università di Roma “Sapienza”;
Luciano Zani, Professore Emerito dell’Università di Roma “Sapienza”, Vice Presidente ANRP

Partecipa
Nicola Carlone, Ammiraglio Ispettore Capo, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera

Saranno presenti
i Sindaci di Gaeta, Ponza e Ventotene, il Commissario della Comunità Arcipelago Ponziano e il Presidente del Comitato delle Famiglie delle vittime del Santa Lucia

“…Il 25 luglio 1943 non coincise purtroppo con la fine della guerra e del già lungo sacrificio. Il breve tempo che trascorse tra quel giorno e l’armistizio costituì la drammatica premessa di eventi, la cui dimensione superò ogni più fosca previsione. I nazisti, che avevano guardato l’Italia con costante sospetto, mostrarono il loro vero volto e, più tardi – con la complicità della cosiddetta repubblica sociale, convulso e tragico tentativo di rinascita del fascismo – estesero anche al nostro Paese già devastato dalla guerra il brutale disegno di distruzione e di morte…Se l’Italia ha potuto ritrovare la sua unità spirituale dal 25 luglio 1943 sino alla fine della guerra e partecipare eroicamente alla lotta comune, ciò è dovuto tanto a un risveglio istintivo della coscienza nazionale quanto alla Resistenza che…«è l’evento che campeggia su questo epilogo e dà un senso alla liberazione»… Prima di questi eventi, il risveglio che annunzia la grande partecipazione del popolo si ha con gli scioperi del 1942 e del ‘43… anteriori ai grandi bombardamenti, agli intrighi dei gerarchi, al colpo di Stato del 25 luglio…Le tappe principali sono segnate dalle quattro giornate di Napoli; dalla Resistenza romana che paga un altissimo contributo di vittime (prigionieri, deportati, fucilati) e prepara la formazione del primo governo democratico; dall’azione del Gruppo dei Patrioti della Maiella; dalla battaglia per la liberazione di Firenze; dalla lotta nella regione padana…Per merito della Resistenza, ma soprattutto per merito del popolo italiano, l’Italia passa dalla situazione di Paese vinto, arresosi a discrezione, a quella di Paese cobelligerante delle Nazioni alleate…Intanto le strutture dello Stato si ricompongono e si riconoscono nella Resistenza…Tutti i ceti sociali, tutti gli strati sociali, da quelli che hanno la forza della loro istruzione a quelli che hanno soltanto la forza delle loro braccia, il clero, che ha dato martiri ed eroi, le donne che si rivelano pari agli uomini per slancio patriottico, tutti i cittadini che aiutano i perseguitati del nazismo e del fascismo, tutti gli italiani insomma che anelano alla riconquista della libertà e detestano l’occupazione nazista, quali che siano le loro aspirazioni per il futuro, si affratellano nel pericolo. L’atto culminante della Resistenza è l’insurrezione nazionale…” (ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat in occasione del “Ventesimo anniversario della Liberazione”, 9 maggio 1965)