Partigiani d’Italia: una nuova risorsa per la storia della Resistenza italiana
15 dicembre 2020, ore 10.30-13.00
Live sulla pagina Facebook dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri
https://www.facebook.com/INSMLI
Presentazione del portale internet
Partigiani d’Italia
(http://www.partigianiditalia.beniculturali.it)
Organizzatori: Istituto centrale per gli Archivi, Archivio centrale dello Stato, Istituto nazionale Ferruccio Parri, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”
L’Istituto centrale per gli Archivi, in collaborazione con l’Archivio centrale dello Stato, l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” e la Scuola Normale Superiore, ha sviluppato a partire dal 2017 – con un finanziamento della Direzione Generale Archivi – un progetto che si propone di valorizzare le schede nominative relative alle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nel fondo Archivio per il Servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani (Ricompart) presso l’Archivio Centrale dello Stato.
Il progetto ha preso avvio con la digitalizzazione delle schede del fondo Ricompart ed è proseguito con la realizzazione di una banca dati nazionale e lo sviluppo di attività di studio e ricerca per la promozione della conoscenza di questa fonte archivistica.
Le schede, intestate a singole persone, contengono dati anagrafici e notizie sull’attività svolta nelle formazioni partigiane e negli altri corpi volontari. Si tratta di una preziosa fonte documentaria che racchiude in forma sintetica i dati identificativi dei soggetti interessati e brevi informazioni sull’iter del riconoscimento.
Il portale Partigiani d’Italia, che rappresenta l’esito di questa complessa e articolata collaborazione, rende disponibili per la consultazione le informazioni tratte dagli schedari insieme a un articolato quadro di approfondimento contestuale.
Dal 25 aprile al 2 maggio 2020 è stata resa disponibile una anteprima del portale che ha reso possibile consultare i dati relativi ad una quantità limitata di schede.
A partire dal 15 dicembre 2020, invece, il portale sarà disponibile stabilmente per la consultazione pubblica. Gli utenti, a seguito di una registrazione, potranno cercare i dati e vedere le immagini delle schede digitalizzate.
L’evento punta a far conoscere questa nuova risorsa, illustrandone il progetto, le tappe di realizzazione, gli sviluppi futuri e il potenziale contributo alla ricostruzione della storia della Resistenza italiana.
Con la partecipazione del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo
On. Dario Franceschini
Saluti istituzionali
Anna Maria Buzzi (Direzione Generale Archivi)
Stefano Vitali (Archivio Centrale dello Stato – Acs)
Laura Moro (Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library)
Elisabetta Reale (Istituto centrale per gli archivi – Icar)
Paolo Pezzino (Istituto nazionale Ferruccio Parri)
Claudio Maderloni (Associazione nazionale partigiani d’Italia – Anpi)
Relazioni
Presiede Paolo Pezzino (Istituto nazionale Ferruccio Parri)
Pasquale Orsini (Istituto centrale per gli archivi – Icar)
“Riapparve la luce, insospettabile, della Resistenza”. Il progetto Partigiani d’Italia: fasi, finalità, risultati
Barbara Berruti (Istoreto – Istituto nazionale Ferruccio Parri)
Il lavoro degli istituti storici piemontesi e dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri
Mirco Carrattieri (Istituto nazionale Ferruccio Parri)
Contare i partigiani: il contributo del Ricompart alla quantificazione del fenomeno resistenziale
Gabriele Ranzato (Università di Pisa)
Uno sguardo comparativo: i riconoscimenti dei partigiani in Italia e in Francia
Liliana Picciotto (Centro di documentazione ebraica contemporanea)
Il Ricompart e il censimento della Resistenza ebraica in Italia
Isabella Insolvibile (Istituto nazionale Ferruccio Parri)
La “riscoperta” delle Resistenze meridionali attraverso il Ricompart
Fabrizio Nocera (Università del Molise)
Il Ricompart e le ricerche locali: i casi di Abruzzo e Molise