Il respiro di Sarajevo. La storia di Sanja e Zoran
Giovedì 13 giugno 2024 ore 20.30
Salone Lanzoincontra – Piazza Rolle – Lanzo Torinese
Il respiro di Sarajevo. La storia di Sanja e Zoran
Proiezione del documentario
Ingresso libero
Il documentario è una produzione ISTORETO e Fabiana Antonioli, con la regia di Fabiana Antonioli e Andrea D’Arrigo, patrocinato da Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, OBCT Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Comuni di Lanzo Torinese e Coassolo Torinese
Sanja e Zoran sono una coppia di Sarajevo che vive in provincia di Torino dal 28 settembre 1993. Nati e cresciuti senza barriere ideologiche, pienamente coinvolti nella vita culturale e sociale della loro città di origine, sono drammaticamente costretti a subire, per alcuni mesi, la lacerante esperienza del più lungo assedio bellico della storia del XX secolo. Riescono a fuggire e, dopo alcune vicissitudini, giungono in Italia insieme al figlio di un anno d’età. Accolti inizialmente a Torino, grazie all’aiuto di un gruppo di amici torinesi conosciuti qualche anno prima della guerra durante una vacanza, sono poi seguiti dal Comitato accoglienza profughi ex Jugoslavia del capoluogo piemontese e ospitati in un paese delle montagne vicine da chi decide di aprire generosamente la propria casa, dando loro l’opportunità di ricominciare.
A distanza di trent’anni da quegli eventi, il documentario vuole ripercorrere la loro storia attraverso una narrazione corale frutto di una intensa campagna di interviste realizzate da Fabiana Antonioli (regista dei pluripremiati Finché morte non ci separi/2008 e L’ultimo viaggio del Conte Rosso/2016) e da Andrea D’Arrigo (responsabile dell’Archivio Istoreto), ma vuole anche raccontare il volto multiforme di Sarajevo, le sue aperture e le sue contraddizioni, la sua dignità, il suo respiro.
L’opera si configura quindi non solo come un lavoro di ricerca storica attraverso l’uso delle fonti orali – che include anche le immagini di una visita dei protagonisti a Sarajevo esattamente trent’anni dopo il loro arrivo in Italia – ma anche come occasione di riflessione sulla guerra, la pace, i pregiudizi, la tolleranza, l’accoglienza, da proporre poi nell’ambito di percorsi didattici di educazione alla cittadinanza. Un viaggio nella storia e nelle coscienze per ricordare, scoprire, comprendere.