Stonebreakers
“TI PORTO AL PARRI”
Martedì 14 novembre, h. 19
Casa della memoria, Via F, Confalonieri 14, Milano
STONEBREAKERS
Documentario 2022 / 70’ / USA/Italia
Di Valerio Ciriaci | Prodotto da Awen Films | Con il sostegno di Casa Italiana Zerilli-Marimò at NYU | Distribuzione (Nord America): Grasshopper Film | Distribuzione (Festivals): The Film Collaborative
Stati Uniti, 2020: nel mezzo della rivolta Black Lives Matter e dell’elezione presidenziale, scoppia la battaglia sui monumenti storici. Un conflitto culturale che travolge statue di Colombo, confederati e padri fondatori, e mette in discussione il racconto mitico americano. Esplorando un panorama memoriale in trasformazione, Stonebreakers interroga il rapporto tra storia e lotta politica in un’America che, mai come oggi, è chiamata fare i conti con il proprio passato.
Stonebreakers è sia la testimonianza di una stagione straordinaria che un contributo a un dibattito pubblico sul ruolo della memoria e della public history. Fare i conti con il passato non significa congelarlo dentro un monumento, ma affrontarlo, riaprirlo alla discussione e continuare ad attualizzarlo.
Valerio Ciriaci – regista
Valerio Ciriaci è un documentarista italiano che vive negli Stati Uniti. Nato a Roma, Valerio si laurea in Scienze delle Comunicazione all’Università “La Sapienza” nel 2011, con una tesi su Jean Rouch e l’etno-fiction. Nello stesso anno si trasferisce a New York per frequentare il corso di cinema documentario della New York Film Academy. Nel 2012 fonda la casa di produzione Awen Films, con la quale realizza documentari indipendenti, video editoriali e altre produzioni audiovisive. I suoi corti documentari, Melodico (2012), Treasure – The Story of Marcus Hook (2013) e Iom Romì (2017) sono stati selezionati in numerosi film festival internazionali, tra cui Big Sky Documentary Film Festival, Hot Springs Documentary Film Festival, Bari International Film Festival e New York Jewish Film Festival presso il Lincoln Center. Nel 2015 realizza il suo primo lungometraggio, If Only I Were That Warrior, vincitore del premio Imperdibili al 56° Festival dei Popoli e del Globo d’Oro 2016 per il miglior documentario italiano. Nel 2019, al 60° Festival dei Popoli, presenta Mister Wonderland, che riceve il premio “Il Cinemino” e verrà in seguito diffuso sulla Rai in Italia e su PBS negli Stati Uniti.
Dichiarazione d’intenti del regista
Nel maggio 2020, quando l’onda delle proteste Black Lives Matter si è riversata per le strade delle maggiori città americane, ero a New York e avevo da poco messo in pausa la produzione di un documentario sul mito di Cristoforo Colombo e sulle controversie legate alla celebrazione del Columbus Day. Con l’arrivo della pandemia il tema sembrava finito in secondo piano, ma ho dovuto ricredermi subito, quando la prima statua di Colombo è stata abbattuta nel mezzo delle proteste per l’uccisione di George Floyd. Nei mesi a seguire, le azioni dei manifestanti hanno colpito anche altri monumenti, collegando simbolicamente Colombo, confederati, padri fondatori e altri protagonisti del racconto storico nazionale.
Ho deciso in quel momento di allargare lo sguardo del film, di non fermarmi a Colombo e di affrontare il nodo della memoria americana nella sua totalità. Così, a cominciare dall’estate, ho attraversato gli Stati Uniti documentando proteste e rimozioni di statue e raccogliendo le testimonianze di storici, artisti e attivisti in luoghi di memoria trasformatisi in luoghi di conflitto. Mentre nel dibattito pubblico cresceva l’indignazione e la paura per una imminente “cancellazione della storia”, mi rendevo conto che era vero il contrario: stavamo assistendo a un’irruzione del passato nel presente, a un’opportunità senza precedenti di vagliare i miti nazionali e di confrontarsi con le pagine più oscure della storia americana.
Nel saggio del 1940 “Sul concetto di storia”, Walter Benjamin scrisse “Non c’è un solo documento di cultura che non sia anche documento di barbarie”. Nell’estate del 2020, questa duplice natura del monumento si è rivelata con forza: la contestazione ha fermato il tempo e frantumato l’aura di intoccabilità e magniloquenza che da sempre circonda i monumenti. Si sono aperte crepe nella pietra, fessure attraverso le quali si intravede una verità diversa: una storia americana fatta di brutalità e sfruttamento, ma anche di resistenza all’oppressione e al potere dominante. Il recupero di queste eredità storiche ha catalizzato l’attuale movimento di protesta e al contempo ne è diventato il mezzo per rivendicare un cambiamento politico, qui e ora nel nostro presente. La rottura con la visione trionfalistica del passato rappresenta quindi l’occasione per sovvertire lo status quo, “una chance rivoluzionaria nella lotta per il passato oppresso”, come scriveva Benjamin.
“Stonebreakers” è sia la testimonianza di una stagione straordinaria che un contributo a un dibattito pubblico sul ruolo della memoria e della public history. Fare i conti con il passato non significa congelarlo dentro un monumento, ma affrontarlo, riaprirlo alla discussione e continuare ad attualizzarlo. Mi auguro che questo film possa incoraggiare il suo pubblico a condividere questa responsabilità e a immaginare monumenti che non rappresentino solo eroi armati a cavallo che si impongono dall’alto di un piedistallo, ma che esprimano una storia di cui siamo al tempo stesso spettatori, interlocutori e critici protagonisti.
Credits
Directed by Valerio Ciriaci | Producers: Isaak J. Liptzin, Curtis Caesar John, Valerio Ciriaci, Andrea Fumagalli | Cinematographer: Isaak J. Liptzin | Editor: Andrea Fumagalli | Composer: Francesco Venturi | Sound editor: Stefano Di Fiore, Luigi Porto | Re-recording mixer: Stefano Di Fiore a.i.t.s. | Mixed at: Studio Sound (Rome) | Music recorded at: Grand Street Recording (New York), Studio B Recording (Milan) | Music producer and engineer: Jake Lummus | Guitarist: Silvia Cignoli | Colorist: Susi Dollnig | Visual Effects: Giovanni Pompetti | Archival footage: Criticalpast | Story consultant: Maxine Trump | Legal Counsel: Toni Y. Long, Esq.
Interviews (in order of appearance):
Randall Nelson, Nick Tilsen, Earl Lewis Jr., Ana Edwards, Joseph Sciorra, John Kurc, Gabriella Soto, Chelsea Higgs Wise, Arielle Julia Brown