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Una nuova geografia memoriale europea? La Shoah e il conflitto mondiale dal Baltico ai Balcani

In occasione della Giornata della Memoria

Giovedì 26 gennaio 2023, ore 10
Sala dei Giganti, Palazzo Liviano
L’evento sarà trasmesso in streaming al seguente link: http://www.unipd.it/giornatamemoria2023-streaming

Lectio magistralis di Pieter Lagrou (Université Libre de Bruxelles, ULB)),

Una nuova geografia memoriale europea?
La Shoah e il conflitto mondiale dal Baltico ai Balcani

Esecuzione di melodie ebraiche del Rabbino Capo di Padova Adolfo Locci, accompagnato dai Maestri dell’Ensemble Shirè Miqdash

In molte parti d’Europa, la centralità della memoria della Shoah e della sua commemorazione annuale il 27 gennaio è sempre più sfidata e contestata da forze nazionaliste, che promuovono un’agenda commemorativa alternativa, imperniata sul 23 agosto, giorno del Patto fra Hitler e Stalin del 1939 come avviene in Polonia e nel Baltico, oppure – nel caso dell’Italia – sul giorno del ricordo del 10 febbraio. Il primo colpevole è sempre più il comunismo, piuttosto che il fascismo. Per molto tempo, queste forze nazionaliste si sono risentite della “cospirazione cosmopolita” che ha definito l’agenda commemorativa europea ispirata alle idee di tolleranza, antirazzismo e critica del nazionalismo, dimostrando scarso successo nell’attivare alleanze transnazionali intorno ai temi del patriottismo, dell’eroismo e dell’anticomunismo. Negli ultimi anni si è assistito invece ad una serie di iniziative che dimostrano una loro ritrovata capacità di azione concertata al di là delle frontiere, non solo attraverso il Parlamento europeo, ma anche attraverso iniziative dal basso. Quest’azione sta ridefinendo le coordinate della memoria pubblica europea. Partendo da un caso specifico relativo ad un ex campo britannico di prigionieri di guerra in Belgio – diventato il luogo della memoria per la Legione SS lettone – verranno analizzate le nuove dinamiche della costruzione della memoria pubblica nello spazio europeo a partire da casi locali e verrà sottolineata l’importanza del ruolo che gli storici possono svolgere contro ogni tentativo di manipolazione ideologica del passato”.