Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 giugno si è spenta Giuliana Bertacchi.
Il comunicato dell’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea:
“A lungo insegnante comandata presso l’Isrec Bg, di cui è stata anche Presidente, ha – nel corso di una lunghissima attività – regalato un contributo di intelligenza e passione non solo a noi ma anche a tutta la rete, occupandosi di ricerca e didattica in modo innovativo e con impegno civile. Sappiamo che molti di voi l’hanno conosciuta o hanno letto i suo i lavori con Angelo Bendotti e i suoi contributi sulla rivista Studi e ricerche.”
Tutta la rete INSMLI si unisce al cordoglio della famiglia e dell’Istituto bergamasco.
Saltava agli occhi di tutti, nella pubblica cerimonia di commiato a
Giuliana Bertacchi, il 10 giugno a Bergamo, fra le bandiere dell’Anpi e
della CGIL, la grande assenza dell’Isrec di Bergamo, l’istituzione di cultura
militante di cui è stata fondatrice e a lungo presidente, e non solo
preziosa collaboratrice.
Ed è fragoroso il silenzio, nel comunicato dell’Isrec all’Insmli e in
quello pubblicato sul sito ufficiale dell’Istituto, sul ruolo di Giuliana.
Dire che è stata non semplicemente un’ insegnante, ma una ricercatrice di
livello nazionale, che ha dato lustro all’Istituto con i suoi scritti e le
sue attività, sarebbe stato il minimo.
Perfino L’Eco di Bergamo le ha reso un omaggio più onesto.
Nulla so dei motivi che hanno spinto l’Isrec di Bergamo ad assumere questo
atteggiamento di assenza e di frettoloso ed elusivo commiato, ma quali che
siano, hanno prodotto un triste esempio di ingratitudine e di
insensibilità ai valori di civile e generosa solidarietà che hanno guidato
la vita di Giuliana, e che in teoria dovrebbero guidare anche l’Istituto.
Laura Morbini
Ringrazio Laura Morbini per quanto scrive. Condivido pienamente.
Ma – lo dico con profonda tristezza – non mi aspettavo di meglio.