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“Sulle tracce della Grande Guerra a Grosseto” è una mostra virtuale consultabile all’indirizzo www.storiediguerra.it, curata dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISGREC). Progetto sostenuto dalla Regione Toscana, ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale, quale iniziativa rientrante nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale.

La mostra è stata costruita con il programma MOVIO sviluppato dal MIBAC.

Scopi fondamentali della mostra sono stati tenere insieme la dimensione nazionale (e globale) del conflitto con quella locale e mostrare gli effetti della guerra su un territorio strategicamente periferico (perché lontano dal fronte) ma che, come qualunque altra “periferia”, ne subì le conseguenze umane, sociali, economiche e politiche.

La mostra è articolata in tre sezioni fondamentali (oltre ad una introduttiva): Al fronte¸ La guerra e il territorio e Il dopoguerra e la memoria, a loro volta articolate in più sotto-sezioni che evidenziano specifici temi, come la propaganda, la corrispondenza dei combattenti, la questione dei profughi, il ruolo delle donne e della cittadinanza, le memorie e i monumenti, la toponomastica cittadina. Questo museo virtuale si avvale di una varietà di fonti e riferimenti, da quelle più tradizionalmente storiografiche come la documentazione d’archivio (in particolare proveniente dall’Archivio di Stato di Grosseto) alle memorie, edite ed inedite, di singoli reduci; e poi la stampa dell’epoca, materiale fotografico prodotto autonomamente o reperito in rete, fino ai contributi di cittadini che hanno messo a disposizione le proprie collezioni di memorie ed immagini.

La realizzazione della mostra ha richiesto uno sforzo autenticamente multimediale, con la consapevolezza di dover utilizzare strumenti vecchi e nuovi della ricerca storiografica per la realizzazione di uno strumento agile e fruibile per qualunque utente. La dimensione digitale della ricerca lascia inoltre spazio per futuri contributi ed integrazioni, alcuni dei quali già in cantiere.