Abstracts della rivista
La famiglia socialista. Linguaggio di classe e identità di genere nella cultura del movimento operaio di Maria Casalini pubblicato su Italia Contemporanea n. 241 , dicembre 2005
Analizzando una complessità di fattori, il saggio si propone di indagare nel campo, ancora largamente inesplorato, della "morale socialista". Ne emerge un progetto articolato su due versanti fortemente in contrasto l’uno con l’altro. Da un lato, si afferma di condividere il progetto bebeliano di una società socialista nella quale la donna, nella famiglia del futuro, si collocherà su un piano di piena parità con l’uomo. Dall’altro, la propaganda socialista si fa portatrice di un progetto di educazione delle masse popolari secondo i dettami del concetto borghese di "famiglia coniugale intima", fondata sull’affetto per i figli e sul ruolo domestico della donna. Seguendo le indicazioni della costruzione borghese del femminile, la cultura socialista si impegna così a sostituire l’immagine (reale) della donna delle classi inferiori che contribuisce con il proprio lavoro al sostentamento della famiglia, tradizionale animatrice delle proteste popolari di ancien régime, con quella (inventata) della donna che "da sempre ha vissuto fra le quattro pareti domestiche" e solo la fabbrica ha strappato alla casa e alla missione naturale di moglie e madre. L’uomo, al contrario, assume l’aspetto dell’unico legittimo percettore del reddito familiare e del protagonista incontrastato della politica. Quanto ai rapporti domestici, si tenta di convincere i padri proletari ad essere meno violenti in famiglia e a non mandare i bambini a lavorare da piccoli. Ma sono soprattutto le madri che i socialisti invitano a prendersi cura dei propri figli, sulla base di norme igieniche meno approssimative, dopo averne biasimato in particolare la trascuratezza nei confronti dei neonati. Singolarmente esplicita, in proposito, "Su Compagne!", che nel 1911 ribadisce che "Quando le donne sapranno che cos’è la loro salute e la salute della loro prole, solo allora esse diventeranno socialiste".