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L'antiamericanismo in Europa. Una prospettiva comparata di David W. Ellwood pubblicato su Italia Contemporanea n. 217 , dicembre 1999

L’antiamericanismo, in quanto fenomeno culturale e psicologico, può essere definito dalla sua storia, o piuttosto da uno studio dell’evoluzione di tutte le più diffuse forme di antagonismo alla nazione, al popolo, alla civilizzazione degli Stati Uniti e alle iniziative prese da questi ultimi nel mondo. L’articolo identifica quattro radici dell’antiamericanismo e le esamina così come si sono storicamente presentate: le rappresentazioni; le immagini e gli stereotipi (dalla nascita della repubblica americana); l’esperienza collettiva condivisa (dall’epoca dell’immigrazione di massa); la sfida del modello americano di modernizzazione (dagli anni venti); la proiezione organizzata del potere economico, politico e culturale americano (a partire dalla seconda guerra mondiale). Le manifestazioni del fenomeno negli ultimi cinquant’anni sono state caratterizzate da combinazioni sempre mutevoli di questi fattori, la cui configurazione è dipesa da crisi interne ai gruppi e alle società in cui esse si producevano come anche da qualsiasi cosa abbia fatto, detto o prodotto la società americana, in ogni suo settore. Con l’ascesa della potenza americana, dopo il 1945, è avvenuto il cambiamento decisivo, ma senza i tre elementi sopra indicati — antecedenti e pretesti forniti dalla storia — questo sviluppo di per sé non avrebbe mai provocato o attirato i risentimenti, le invidie, gli antagonismi che si sono espressi nell’antiamericanismo classico.


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