Abstracts della rivista
Tempi nuovi, uomini nuovi. La classe dirigente amministrativa a Trieste 1945-1956 di Raoul Pupo pubblicato su Italia Contemporanea n. 231 , giugno 2003
Il saggio studia il dibattito politico a Trieste nel secondo dopoguerra, muovendo dalla sottolineatura dell’assoluta particolarità della situazione giuliana del tempo. Sino al 1954 infatti l’appartenenza statuale della città rimase incerta e nel frattempo il territorio continuò a venir amministrato da un Governo militare alleato. Ciò alterò completamente i ritmi della ricostruzione del sistema democratico e incise profondamente sulle modalità di impianto dei partiti antifascisti. La chiave di lettura prescelta è quella dell’analisi della classe dirigente amministrativa, composta dapprima dai membri degli organi consultivi designati dallo stesso Gma e poi dai consiglieri comunali e provinciali eletti nel 1949, nel 1952 e nel 1956. La ricognizione puntuale sui passaggi attraverso i quali si realizzò l’affermazione del nuovo ceto politico offre lo spunto per discutere i principali nodi della lotta politica nell’area giuliana: la competizione nazionale e quella per l’egemonia tra le forze filoitaliane. In questo modo però, il campo d’indagine iniziale necessariamente si allarga: infatti nelle istituzioni elettive è ravvisabile abbastanza presto un processo di sostituzione della tradizionale élite dirigente triestina con il nuovo personale politico espresso dai partiti antifascisti, un processo tuttavia che rimase incompleto perché non si estese, sino a quando durò il Gma, ai centri di potere economici e finanziari. I partiti di governo riuscirono a completare il loro progetto di rinnovamento solo allorché, dopo il ritorno dell’amministrazione italiana, poterono finalmente schierare al loro fianco le istituzioni dello Stato.