Abstracts della rivista
La storiografia della Resistenza ieri e oggi di Massimo Legnani pubblicato su Italia Contemporanea n. 213 , dicembre 1998
L’articolo ripercorre l’evoluzione della storiografia della Resistenza tenendo presente l’intreccio con la politica che la ha sempre caratterizzata e che, pur segnando gli studi di Catalano e Battaglia e la prima ondata di memorialistica partigiana, non impedisce alla storiografia degli anni cinquanta di affrontare questioni fondamentali come l’equivalenza Resistenza-Risorgimento e la ‘continuità’ dello Stato. Nel decennio successivo, anche su impulso dei fatti del luglio 1960, la Resistenza entra nella memoria ufficiale. Tuttavia, i movimenti giovanili, a partire dal Sessantotto, con la denuncia della Resistenza tradita in particolare dalla sinistra che non avrebbe raccolto la volontà di rivolgimento sociale insita nella lotta partigiana, aprono una stagione feconda di monografie locali, caratterizzate anche dall’esigenza di circostanziare il carattere “dal basso” del movimento partigiano. Raccogliendo e rielaborando i frutti di questi studi, e di quelli coevi sulla transizione dal fascismo alla repubblica, Quazza scrive Resistenza e storia d’Italia che restituisce al movimento partigiano la ricchezza dei suoi contenuti e ne chiarisce l’impatto con le permanenze nelle gerarchie sociali e nel rapporto Stato/cittadini che condizioneranno la vita dell’Italia repubblicana. Negli anni ottanta, la cultura antifascista e la storiografia della Resistenza forniscono una risposta debole all’affermarsi di una visione pacificata della dittatura, reinserita a pieno titolo nella linea maestra della vicenda nazionale. Tuttavia il dibattito si arricchisce di due nuclei problematici, che in parte si integrano e rimandano l’uno all’altro e che promettono interessanti sviluppi: quello della scelta, riproposto da Quazza come categoria pregiudiziale per valutare la portata storica della guerra partigiana, e quello della guerra civile, rivisitato da Pavone che lo sottrae agli usi pretestuosi della pubblicistica neofascista. (p.r.)