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L’esercito e la contraerea 1940-1943 di Nicola Labanca pubblicato su Italia Contemporanea n. 263 , giugno 2011

Questo articolo, basato su fonti archivistiche inedite, analizza l’organizzazione della difesa contraerea, la parte ‘attiva’ della protezione antiaerea allestita dal regime fascista durante la seconda guerra mondiale. Essa rivelava forti contraddizioni: il ruolo centrale era del ministero della Guerra, ma la direzione era presso il ministero dell’Interno; militare era il sottocapo di Stato Maggiore per la difesa territoriale (che fu molto attivo nel cercare di riformare l’organizzazione della difesa aerea), ma i suoi poteri erano limitati. Nel primo anno di guerra, 1940- 1941, la contraerea del regime fascista non dovette fronteggiare attacchi analoghi a quelli portati contro la Germania nazista. Nel secondo, 1941-1942, alcune riforme furono introdotte e in questo settore il rapporto fra Italia e Germania fu percepito come importante dal regime fascista. Verso la fine della guerra fascista, fra 1942 e 1943, l’Italia subì i maggiori bombardamenti e la difesa contraerea si rivelò complessivamente insufficiente. Nel gioco fra riforme e struttura del sistema, nonostante l’attivismo del sottocapo, le sfide si rivelarono troppo forti per i mezzi che il regime poteva attivare.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - L’esercito e la contraerea 1940-1943


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