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Razzie di uomini per il lavoro nella Germania nazista. Una messa a punto sul caso italiano di Roberta Mira pubblicato su Italia Contemporanea n. 266 , marzo 2012

Durante la seconda guerra mondiale, lo sfruttamento di milioni di lavoratori stranieri, anche italiani, da parte della Germania nazista, oltre a costituire una condizione indispensabile per sostenere lo sforzo bellico, rappresentò uno dei cardini del sistema di dominio messo in atto dal Terzo Reich in Europa. Dopo una breve disamina delle dimensioni del fenomeno e della storiografia, l’autrice si concentra sul caso italiano, focalizzando l’attenzione sul tema dei rastrellamenti di civili da impiegare come manodopera. Rastrellamenti operati dai tedeschi nell’estate-autunno del 1944 specialmente in prossimità del fronte, che spesso avvennero in connessione con stragi di civili e operazioni condotte contro la Resistenza. Il prelievo forzato di lavoratori e la loro deportazione in Germania sono dunque da inserire e analizzare nel più generale contesto di guerra e violenza perpetrate a danno della popolazione nell’Italia occupata dai nazisti fra il 1943 e il 1945.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Razzie di uomini per il lavoro nella Germania nazista. Una messa a punto sul caso italiano


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