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Abstracts della rivista

Abstract del numero 266, marzo 2012
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  • Paolo Fonzi "Liquidare e dimenticare il passato". I rapporti italo-greci 1943-1948 pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract: L’articolo ripercorre la storia della ripresa dei rapporti diplomatici tra Italia e Grecia dopo l’interruzione causata dall’attacco italiano dell’ottobre 1940. La normalizzazione iniziò nel settembre del 1943, quando la Grecia dovette elaborare una nuova politica verso l’Italia che da nemico era diventata alleato. Essa si concluse nel novembre del 1948, quando fu firmato un Trattato di amicizia, commercio e navigazione tra i due stati. L’autore analizza diversi elementi e fattori di questa vicenda: le strategie d’inserimento dei due stati nel nuovo panorama internazionale; la ricerca di consenso interno da parte dei governi; i sentimenti della popolazione; l’immagine degli italiani diffusa in Grecia, che inizialmente era estremamente negativa; la memoria della guerra costruita dai governi greci del dopoguerra, che si cristallizzò nell’Anniversario del No dai forti accenti anti-italiani; il problema della punizione dei crimini di guerra commessi dagli italiani in Grecia. Tutti questi elementi concorsero nel determinare la politica dei governi greci verso l’Italia. Tra tutti l’autore sottolinea l’importanza del nazionalismo e delle rivendicazioni territoriali, che furono utilizzate dai governi greci del dopoguerra come fattore di stabilizzazione interna e valvola di sfogo delle tensioni sociali.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - "Liquidare e dimenticare il passato". I rapporti italo-greci 1943-1948


  • Gaetano Colantuono La presenza di partigiani jugoslavi nella Puglia centrale 1943-1945. Il caso del comune di Grumo Appula pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract: L’autore analizza i caratteri della presenza a Grumo Appula, un comune della Puglia centrale, di ex internati, profughi e partigiani jugoslavi — e delle memorie che di essa permangono. Egli sviluppa e approfondisce i risultati di una laboriosa ricostruzione delle vicende dei gruppi jugoslavi attivi nella lotta partigiana in Italia, esposti nel volume collettaneo I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana. Storie e memorie di una vicenda ignorata. Sulla base del riesame di fonti di varia natura, il saggio conferma l’importante ruolo svolto dalla Puglia sia come duplice retrovia per coloro che avevano combattuto lungo l’Appennino e per quanti combattevano nei Balcani (luogo di cure mediche, di reclutamento, di addestramento, di formazione delle Brigate d’oltremare che successivamente si sarebbero unite all’Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, Eplj), sia come area di complessa mediazione fra i diversi soggetti attivi nel periodo dell’occupazione alleata.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - La presenza di partigiani jugoslavi nella Puglia centrale 1943-1945. Il caso del comune di Grumo Appula


  • Salvatore Cingari Antonio Gramsci, il trasformismo e l’Italia della globalizzazione pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract: Il saggio è diviso in tre paragrafi. Nel primo si ricostruisce l’utilizzo del concetto di trasformismo nel Gramsci precedente alla carcerazione. L’esigenza di elaborare un pensiero politico autonomo del proletariato deriva dall’idea di contrapposizione a una politica socialista tendente al compromesso e a un protezionismo che danneggia i ceti subalterni e il Sud Italia. Nel secondo paragrafo si analizzano i Quaderni del carcere, in cui il trasformismo è una componente fondamentale della teoria della "rivoluzione passiva". Attraverso il passaggio dei democratici nelle file moderate e dei socialisti in quelle democratiche o riformiste e poi anche dei sindacalisti nel fascismo, le fasi rivoluzionarie in Italia hanno trovato esito nella conservazione degli equilibri sociali tradizionali. Nel terzo paragrafo si affronta il problema di come il giudizio di Gramsci sul trasformismo sia stato preso in esame negli ultimi anni in Italia in relazione a un più generale sforzo di interpretazione della ‘transizione’ politica del paese negli anni della globalizzazione.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Antonio Gramsci, il trasformismo e l’Italia della globalizzazione


  • Roberta Mira Razzie di uomini per il lavoro nella Germania nazista. Una messa a punto sul caso italiano pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract: Durante la seconda guerra mondiale, lo sfruttamento di milioni di lavoratori stranieri, anche italiani, da parte della Germania nazista, oltre a costituire una condizione indispensabile per sostenere lo sforzo bellico, rappresentò uno dei cardini del sistema di dominio messo in atto dal Terzo Reich in Europa. Dopo una breve disamina delle dimensioni del fenomeno e della storiografia, l’autrice si concentra sul caso italiano, focalizzando l’attenzione sul tema dei rastrellamenti di civili da impiegare come manodopera. Rastrellamenti operati dai tedeschi nell’estate-autunno del 1944 specialmente in prossimità del fronte, che spesso avvennero in connessione con stragi di civili e operazioni condotte contro la Resistenza. Il prelievo forzato di lavoratori e la loro deportazione in Germania sono dunque da inserire e analizzare nel più generale contesto di guerra e violenza perpetrate a danno della popolazione nell’Italia occupata dai nazisti fra il 1943 e il 1945.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Razzie di uomini per il lavoro nella Germania nazista. Una messa a punto sul caso italiano


  • Massimiliano Tenconi Note sul campo per prigionieri di guerra n. 57 di Grupignano 1941-1943 pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract: Nel corso della seconda guerra mondiale sull’intero territorio italiano crebbe il numero dei campi di concentramento per i prigionieri catturati durante le operazioni belliche sui vari fronti. Da circa 60, con 26.000 prigionieri, nella primavera del 1942, essi diventarono 72 (molti dei quali articolatisi nel frattempo in svariati sottocampi di lavoro), con poco meno di 80.000 prigionieri, alla vigilia dell’armistizio. Se la storiografia ha alquanto trascurato il tema generale dei prigionieri di guerra in Italia, sia per quanto riguarda le condizioni in cui essi vissero sia per quanto riguarda le strutture e i meccanismi burocratici attraverso cui vennero gestiti, tuttavia una significativa attenzione è stata rivolta alla realtà di singoli campi. Questo breve studio illustra quella del campo di Grupignano (campo Pg 57), riservato in prevalenza a prigionieri australiani e neozelandesi, basandosi soprattutto su fonti primarie e secondarie straniere, e vuole dare un contributo alla costruzione dell’atlante concentrazionario della penisola nel periodo del secondo conflitto mondiale.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Note sul campo per prigionieri di guerra n. 57 di Grupignano 1941-1943


  • Sabine Rutar Quale confine? Sulla storiografia dell’Adriatico nordorientale pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract: Questo saggio riflette sulla recente storiografia relativa all’area del confine italo-jugoslavo. L’autrice rinviene le differenze e le omissioni esistenti, rispetto all’edizione originale tedesca, nella traduzione italiana del volume di Rolf Wörsdörfer, Il confine orientale. Italia e Jugoslavia dal 1915 al 1955, un contributo importante alla entangled history, e non solo perché è stato uno dei primi concernenti lo spazio dell’Europa sudorientale che combinasse parametri sociali e storici. Contestualizza inoltre nel dibattito in corso tra gli storici italiani il volume di Marina Cattaruzza, L’Italia e il confine orientale, teso a smontare i persistenti miti storici italiani attraverso la ricostruzione di un’esauriente storia del confine orientale dell’Italia, rigorosamente secondo una prospettiva storiografica italiana. Gli studi di Wörsdörfer e di Cattaruzza, pur riguardando la stessa area geografica, adottano due differenti prospettive; entrambi, però, lo fanno in modo coerente, e costituiscono validi esempi sia dello stato della storiografia su quella regione di confine sia delle prospettive della ricerca futura.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Quale confine? Sulla storiografia dell’Adriatico nordorientale


  • Saverio Luzzi Salute e sviluppo industriale in Italia. Riflessioni storiche su un rapporto conflittuale pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract: Il saggio analizza alcune riflessioni contenute in Lavoro, salute, sicurezza. Uno sguardo lungo un secolo (Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Annali, 2010, Roma, Ediesse, 2011), partendo dagli infortuni e dalle malattie professionali dei lavoratori italiani alla fine del secolo XIX ed evidenziandone la maggiore incidenza rispetto ai principali stati europei. Si ripercorre l’evoluzione della salute pubblica e delle modalità con le quali il sindacato italiano ha cercato di tutelare l’equilibrio psicofisico di operai e impiegati, ponendo in risalto come lo sviluppo industriale dell’Italia - in misura maggiore rispetto ad altre nazioni - sia stato basato sulla scarsa considerazione nei confronti della salute e dell’ambiente.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Salute e sviluppo industriale in Italia. Riflessioni storiche su un rapporto conflittuale


  • Patrizia Gabrielli Scritture di donne sulla persecuzione antiebraica: generazioni a confronto pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract:

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Rassegna bibliografica




    sui lavori di Maurizio Ridolfi, Marina Tesoro; Jean-Pierre Bois; Raffaele Liucci; Paola Guazzo, Ines Rieder, Vincenza Scuderi; Andrea Villa; Luca Michelini; Paolo Savegnago; Antonio M. Morone; Lucio Valenti; Ugo Mancini pubblicato sul numero 266 di Italia contemporanea, marzo 2012 Abstract:

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Schede

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